È scappata in fretta e furia dal Partito Democratico, dov'era capitata, perché certe dinamiche proprio non le andavano giù, mentre ora è considerata la meloniana d'America o la più meloniana delle "americane". L'onorevole Ylenja Lucaselli ha tentennato un po' quando Fratelli d'Italia ha deciso di non entrare a far parte dal governo presieduto da Mario Draghi. Erano i tempi del voto di fiducia.
Del resto, l'autorevolezza dell'ex presidente della Banca centrale europea è riconosciuta da tutti ed è difficile trovare argomentazioni in grado di suggerire le barricate. Poi, però, una lunga chiacchierata con Giorgia Meloni, così come la stessa deputata di Fdi ci racconta, ha evitato strappi che avrebbero potuto condurre la Lucaselli tra gli scranni della maggioranza che regge l'esecutivo d'unità nazionale. Ora, l'onorevole, non pensa affatto che stare all'opposizione rappresenti una occasione mancata, anzi. La parlamentare confessa di essere fiera di un partito che in questa fase può dire "quello che vuole, in assoluta libertà".
Di americano in questa storia c'è parecchio, ma la Lucaselli rivendica di essere "italianissima". É tarantina, anzitutto, ma è stata eletta in Emilia-Romagna, dove potrebbe dover difendere il suo seggio tra un paio d'anni. L'avventura in politica inizia al fianco di Marco Follini, che per via di un attrito politico con Pier Ferdinando Casini fuoriesce, ai tempi, dall'Udc, creando Italia di Mezzo, formazione poi confluita nel Partito Democratico. Per via di questo percorso da "folliniana convinta", e non per altre motivazioni di carattere idealistico, la Lucaselli può essere annoverata tra gli "ex Pd". Il partito del Nazareno, del resto, era "già poltronismo", ci dice la Lucaselli. Qualcosa di molto diverso dal fare politica, aggiunge.
Prima dell'avvicinamento con Fdi, l'esponente pugliese si è presa una pausa dall'impegno pubblico. Poi, l'incoltro folgorante con Giorgia Meloni, conosciuta per via di amici in comune. Un lunghissimo confronto conviviale, quello tra le due donne, che ha convinto l'ex Udc a schierarsi di nuovo, questa volta per la causa dei "patrioti". La parlamentare è un avvocato con uno studio in capitale. Proprio Roma è stato il teatro del primo summit serale dalla durata di tre ore con l'ex ministro della Gioventù: "Posso dire, da etero convinta, di essermi innamorata di Giorgia alla follia in quella circostanza. Una donna forte e capace, che ha fatto tutta da sola". La determinazione - ci suggeriscono - è la parola che congiunge la parabola esistenziale della Lucaselli a quella del leader di Fratelli d'Italia. All'epoca, la formazione politica di destra, era lungi dal poter ambire a chissà cosa. Ma la professionista tarantina ha deciso lo stesso di far parte di quell'universo, dando vita ad una parabola che l'avrebbe condotta in Parlamento.
La Camera dei deputati è il campo di battaglia in cui la Lucaselli combatte sin dall'inizio della legislatura. Dai Decreti sicurezza, poi divenuti Decreti immigrazione, per cui la l'onorevole vorrebbe ancora discutere di procedure tribunalizie riguardanti permessi di soggiorno e richieste d'asilo, alla gestione delle politiche migratorie in senso lato, passando per la tutela del Made in Italy e per le proposte di legge su nuove normative che liberalizzino ancor di più, soprattutto in chiave internazionale, le possibilità di fare impresa. Ma la Lucaselli, in questi anni, si è anche concentrata sullo smart working e sulla futuribilità di una nuova concezione del lavoro. L'onorevole si dice convinta che "il Paese" vada "lanciato verso la modernità". E poi, com'è ovvio che sia, la Giustizia e la tutela dei diritti delle donne, come nel caso del Codice rosso, per cui la parlamentare è stata in prima linea.
In merito ai diritti riservati alle donne, la parlamentare di Fdi, raccontandosi a IlGiornale.it, ha voluto rimarcare quanto sia rimasta "sconvolta" da come "tutti siano soliti riempirsi la bocca, comprese le parlamentari grilline, della tutela delle donne". Il riferimento è alla mancanza di pragmatismo in certi contesti, oltre che al clima innescatosi in relazione al video di Beppe Grillo per il caso che coinvolge il figlio del fondatore del MoVimento 5 Stelle. Alla Lucaselli, per usare un eufemismo, quel tipo di linguaggio e quel modo di considerare le figure femminili non piacciono. Più in generale, non si tratta di femminismo, ma di mettere al primo posto la concretezza.
Gli Stati Uniti, dicevamo. La parlamentare ha, di sicuro più di molti altri, il polso di quel che accade nel mondo americano. Una consapevolezza che deriva pure dalla famiglia: la Lucaselli è sposata da dieci anni con Daniel Scott Hager, imprenditore americano e, specifica la parlamentare, "repubblicano". Quindi nel focolare non esistono poi molte divergenze, tutt'altro. L'esponente di Fdi ha seguito da vicino la campagna elettorale che ha portato alla vittoria di Joe Biden: "Si sapeva che non sarebbe stato il presidente giusto per uno Stato fortemente liberale e fortemente ancorato alla tutela di se stesso". E sulla nostra definizione, senza troppi fronzoli, annota: "Sì, sono la più meloniana delle americane che esista". Il rapporto con gli Usa, oltre che strutturato su viaggi continui, è denso di fascinazione, ma pure d'invidia: "L'Italia dovrebbe apprendere la meritocrazia reale e l'orgoglio nazionale dagli Stati Uniti", fa presente l'onorevole, che non accetta che i giovani italiani, soprattutto quelli preparati, debbano tenere conto di dinamiche che nulla c'entrano con il merito. L'Italia, dunque, a lezione dagli States.
Però, quando si tratta di difendere il Made in Italy, tirarsi indietro non è ammesso: avendo a che fare con i manager dell'azienda di cui sopra che si occupa anche di distribuzione vinicola in tutto il mondo, la deputata consiglia solo prodotti italiani ed insiste con nuovi vini da far assaggiare. E lo rivendica con un certo orgoglio. Capitolo interessi pesonali: la danza è la passione di una vita, pure se ora si tratta di "ballare da sola davanti allo specchio o sotto la doccia". In fatto di sport, comunque, l'onorevole non scherza: "Li ho provati tutti, soprattutto quelli più adrenalinici". L'esigenza di scaricarsi, con fatica e sudore, c'è. Poi i cavalli, che la Lucaselli ha cavalcato sin da bambina: "Un'altra grande passione della mia esistenza".
Occhio, perché il trait d'union è la competizione: "Quando si tratta di gareggiare non mi tiro indietro". La musica non manca, perché la meloniana suona il pianoforte. Il tempo per le letture, infine, va trovato ad ogni costo. Di attimi di riposo, però, sembrano essercene pochi: tipico degli "americani".
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