"Merito nostro", "Hanno illuso le imprese": bagarre in Aula tra M5s e Lega

Nell'ultima seduta della legislatura il Senato dà l'ok al dl Aiuti bis che ora passa all'esame della Camera. Scontro in Aula tra Lega e M5S sul superbonus: "Hanno illuso migliaia di imprese"

"Merito nostro", "Hanno illuso le imprese": bagarre in Aula tra M5s e Lega

Via libera dell’Aula del Senato, riunita per l’ultima volta prima della fine della legislatura, al dl Aiuti bis con 182 voti favorevoli, nessun contrario e 21 astenuti. Il provvedimento, che ora passerà all’esame della Camera per essere convertito in legge, stanzia 17 miliardi di euro a favore di famiglie e imprese per contrastare gli effetti della crisi energetica.

Il voto era slittato di una settimana dopo che il Movimento 5 Stelle si era rifiutato di ritirare gli emendamenti sullo sblocco della cessione dei crediti del superbonus 110%. Stamattina le commissioni riunite Bilancio e Finanze hanno raggiunto un compromesso con la riformulazione dell’emendamento presentata dal sottosegretario al Mef, Federico Freni, che limita la responsabilità in solido per la cessione dei crediti del superbonus e dei bonus edilizi soltanto ai casi di dolo o colpa grave.

Su questo punto i toni si sono accesi durante il dibattito in Aula. Lo scontro, in particolare, è andato in scena tra M5S e Lega. La presidente dei senatori pentastellati, Mariolina Castellone, ha espresso "soddisfazione per il testo unificato". "Stiamo salvando migliaia di imprese sull'oro del fallimento. Lo dobbiamo alla nostra caparbietà e al non aver accettato di ritirare tutti gli emendamenti. Quindi si poteva fare e si è fatto, abbiamo raggiunto un ottimo risultato", ha detto nella dichiarazione di voto.

Subito dopo è arrivata però la replica del senatore leghista Paolo Arrigoni, che ha sottolineato come la soluzione sul nodo dei crediti bloccati sia stata trovata grazie al suo partito. "Il grande lavoro della Lega sul superbonus ha dato i suoi frutti: la mediazione del sottosegretario Freni sullo sblocco dei crediti d'imposta consentirà di salvare le imprese che hanno crediti bloccati nel cassetto fiscale e con difficoltà a cederli", ha puntualizzato in Aula a Palazzo Madama. "Garantendo la certezza a chi compra i crediti, - ha aggiunto - si sblocca il meccanismo della responsabilità solidale e si trova una soluzione che le realtà produttive del settore attendevano da tempo".

Poi ha puntato il dito contro i senatori pentastellati accusandoli di aver provocato il caos che ha coinvolto migliaia di imprenditori e cittadini. "Il M5S ha la responsabilità di aver illuso migliaia di imprese", ha attaccato, attirandosi i fischi dei colleghi grillini. A riportare la calma è dovuto intervenire il presidente di turno.

Tra le modifiche apportate da Palazzo Madama al provvedimento c’è anche l’eliminazione della menzione di "docente esperto", con la progressione di carriera che verrà stabilita nell'ambito della contrattazione collettiva, e la proroga dello smart working fino alla fine del 2022 per i lavoratori fragili e che hanno figli minori di 14 anni. È stata introdotta anche una norma sulla internalizzazione di lavoratori del call center dell’Inps e per la stabilizzazione, dal 2027, dei lavoratori a termine della Pa e la deroga al limite retributivo di 240mila euro della pubblica amministrazione per le figure apicali di ministeri e forze dell’ordine.

Il Senato ha approvato l’emendamento che istituisce un Copasir

“provvisorio” che eserciterà le proprie funzioni tra una legislatura e l’altra fino alla nomina dei nuovi componenti. Infine, è stato dato l’ok anche all’aumento della soglia di impignorabilità delle pensioni che sale a mille euro.

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