Messina, mancano i fondi per scongiurare il dissesto. Sindaco pronto ad autosospendersi

In Sicilia monta la clamorosa protesta. Manifestazione in prefettura il primo maggio. Mancano all’appello 300 milioni. La solidarietà di Leoluca Orlando

Messina, mancano i fondi per scongiurare il dissesto. Sindaco pronto ad autosospendersi

Una protesta clamorosa con l’eclatante gesto della consegna della fascia di primo cittadino. È quella organizzata per il prossimo 1 maggio da Cateno De Luca, sindaco di Messina, sostenuto dai colleghi, primi cittadini dei centri della provincia. "Mi autosospenderò perché subiamo la mortificazione dello Stato" ha dichiarato De Luca.
Un gesto forte "per reagire e interrompere l'assordante silenzio circa i finanziamenti statali destinati alle ex province siciliane."
Il primo maggio, alle ore 9, i sindaci di Messina e dei paesi della provincia si riuniranno in Piazza Duomo, nel capoluogo siciliano, per una marcia di protesta verso la prefettura. Una volta giunti lì Cateno De Luca si autosospenderà dalle sue funzioni e consegnerà la sua fascia di sindaco al prefetto.
Il malessere gira tutto intorno a una questione di fondi promessi ma mai ricevuti. C'era stato un impegno del sottosegretario al ministero dell'economia Alessio Mattia Villarosa (Movimento Cinque Stelle) ad assicurare risorse aggiuntive per le ex province. La realtà però pare sia diversa. Sono stati dati solo 100 milioni, tra l'altro già assegnati, utili solo a ripianare il disavanzo del 2018, lasciando scoperto il bilancio 2019. Così il documento finanziario non può essere approvato.
"Non siamo più nelle condizioni di giustificare questo abbandono - continua il primo cittadino di Messina - e soprattutto, di sopportare l'umiliazione a causa dell'assenza dello Stato, nella persona del sottosegretario all'economia, Alessio Villarosa".


"Abbiamo - conclude De Luca - oltre 400 milioni di investimenti fermi; abbiamo strade insicure e scuole fatiscenti. Non ci stiamo: è il momento di reagire. Chiediamo al Governo Regionale di prendere una netta posizione perché tale silenzio non è comprensibile".
La Regione Sicilia, dal canto suo ha programmato un intervento, a Messina, nell'area compresa tra le vie Noviziato Casazza, Sciva e viale Italia, dove si registrano pericolosi segnali di dissesto. A darne notizia è il presidente della Regione Nello Musumeci, in qualità di commissario di governo dell'ufficio contro il dissesto idrogeologico. Le opere che la progettazione dovrà prevedere - per un importo di gara di 136 mila euro - sono relative al versante in frana e al ripristino delle condizioni di sicurezza per gli edifici e per la viabilità principale, oltre che per la rete di sottoservizi e dell'acquedotto comunale. Alle opere di consolidamento del versante, attraverso l'esecuzione di un sistema di palificazione collocato a profondità maggiori, si aggiungerà la regimentazione delle acque superficiali. L'intervento, una volta effettuato, eliminerà il progressivo scivolamento verso valle (12 millimetri l'anno) del manto stradale che risulta ancora più preoccupante perché rilevato nelle vicinanze di una scalinata che collega viale Italia con via Noviziato Casazza e che recentemente è stata chiusa al transito pedonale per motivi di sicurezza.
Intanto, però, la protesta resta programmata per il prossimo primo maggio e al fianco di Cateno De Luca si è schierato il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, in qualità di presidente di Anci Sicilia (l'associazione dei Comuni siciliani, ndr).

"Sono almeno tre i punti chiave - si legge in una nota - dai quali non dobbiamo retrocedere: servono almeno 300 milioni per chiudere i bilanci, scongiurare il dissesto finanziario e programmare gli investimenti per strade, scuole e servizi sociali. Chiediamo inoltre che la normativa venga approvata con procedura d'urgenza, perché non possiamo permetterci di perdere ulteriore tempo. "

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