A Sant'Agapito, «ridente centro in provincia di Isernia» (almeno così si legge sul dépliant della Pro Loco), finora l'unico «bolide» ritrovato è quello di proprietà di nonno Donato, che in garage custodisce gelosamente una «Laverda 750 SF», romantico cimelio giovanile di quando su quella moto scarrozzava le ragazze più belle del paese.
Nessuna traccia invece del bolide - inteso come asteroide - che «forse» (gli astrofisici stanno ancora studiando le carte) «la sera del 15 marzo è caduto in Molise, nei pressi della località di Temennotte», appunto nel comune di Sant'Agapito. Non si pensi comunque alla potenza distruttrice vista nei disaster movie tipo «Meteor» o «Deep Impact», qui il film è assai modesto: il meteorite molisano pesa infatti solo «un chilogrammo»; decisamente poco per preoccuparsi, non a caso la gente del posto è più in apprensione per le conseguenze Covid della zona rosso/arancione che per eventuali effetti di un'apocalisse cosmica.
Va inoltre considerato come probabilmente il «pietrone» abbattutosi (si fa per dire) sul paese, a quest'ora si sia bello e trasformato in pietrine difficili da recuperare. Ma ciò non ha scoraggiato i 1.352 abitanti di Sant'Agapito che - forti della protezione del santo patrono) e regolarmente dotati del modulo di autocertificazione per circolare in zona a rischio contagio - si sono messi a caccia dei rari reperti giunti in Molise da chissà quale «angolo remoto dell'Universo», come dicono i ricercatori di Rete Prisma, coordinati dall'Istituto nazionale di astrofisica.
Sono stati loro ad avvistare per primi «il bolide che la notte del 15 marzo ha attraversato con la sua scia luminosa i cieli dell'Italia centromeridionale»: descrizione suggestiva che fa subito venire in mente la musica soave di «Quark» e la voce autorevole di Piero Angela. Ma che fine ha fatto il mitico «corpo celeste»? Rispondono gli astronomi: «Risulta che il piccolo corpo celeste è entrato in atmosfera a una quota di circa 80 km e ha proseguito per una lunghezza totale di 61 km percorsi in 5.3 secondi con una inclinazione di 84°, una traiettoria quasi verticale. L'altezza e la velocità finale fanno calcolare un meteorite con massa stimata di circa 1 kg. Gli eventuali frammenti più piccoli sarebbero caduti in una zona impervia e boscosa, quindi molto difficili da recuperare». Oggi arriveranno di buon mattino in zona Temennotte gli astrobuster della Rete Prisma che dovrebbero dare una svolta alla ricerca, ma che intanto raccomandano ai comuni cittadini che «dovessero ritrovare un sasso sospetto, ricoperto da una patina scura e con gli angoli smussati, di segnalarlo inviando una foto a prisma_po@inaf.it». Evitare, se possibile, i selfie. Ultima raccomandazione: «Raccogliete il meteorite usando un foglio di carta, avvolgetela in un panno di cotone, riponetela in un vaso pulito di vetro, inserite il vaso in un altro vaso a chiusura ermetica e con assorbi umidità». Attenti poi a non confondersi, magari gettando tutto nel bidone dell'umido.
Stellare infine l'intuizione del sindaco di Sant'Agapito, Giuseppe Di Pilla: «Trovare il meteorite
sarebbe per il nostro territorio in termini di turismo una manna dal cielo. Il nostro comune è infatti a 5 km da Isernia, dove c'è uno splendido museo paleolitico, sarebbe straordinario poter esporre lì l'asteoride molisano».
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