"Mi prendo riso e origano". La preside derubava la scuola

Arrestata la dirigente Lo Verde: sottratti tablet, iPhone e cibo dalla mensa. Alla figlia diceva: "Metti da parte..."

"Mi prendo riso e origano". La preside derubava la scuola

Cavaliere della Repubblica, paladina della legalità, pilastro dell'antimafia. Nell'immaginario collettivo Daniela Lo Verde, preside della scuola Giovanni Falcone nel quartiere Zen, di Palermo, era tutto questo.

Un simbolo per i siciliani, che i carabinieri hanno smontato pezzo a pezzo. La dirigente scolastica era una figura tutt'altro che integerrima e da ieri è ai domiciliari per peculato e corruzione. Lo Verde, si sarebbe appropriata, con la complicità del vicepreside Daniele Agosta, anche lui arrestato, di cibo della mensa dell'istituto scolastico, pc, tablet e iPhone destinati agli alunni e acquistati con i finanziamenti europei. Ma non solo: riceveva anche quelli che le regalava la negoziante palermitana Alessandra Conigliaro (ora ai domiciliari) in cambio della fornitura alla scuola, in aggiudicazione diretta e esclusiva, del materiale. Nell'inchiesta sono finite 12 persone, tra le quali docenti e collaboratori della preside, beneficiari a loro volta, chi uno chi l'altro, degli stessi dispositivi sequestrati in casa Lo Verde, ma anche di giochi, casse audio, stampante, scanner e maxi tv. Secondo gli inquirenti la preside avrebbe messo in condizione la commerciante di fare preventivi su misura a discapito di altre aziende per acquisti realizzati nell'ambito di progetti finanziati dal Pon o da enti pubblici. Tra questi i 675mila euro per la scuola dell'infanzia, il progetto «Edu Green» da 17.500 euro e il Decreto «Sostegni Bis» per le scuole.

L'inchiesta «La Coscienza di Zen», portata avanti dal febbraio 2022 ad aprile 2023 dal Nucleo Investigativo di Palermo, è nata dalla denuncia di un'ex insegnante, che ha dipinto la dirigente «avvezza alla violazione delle regole»: da quelle sull'emergenza sanitaria ai progetti UE. Agosta e Lo Verde, non sapendo di essere intercettati, svelavano soddisfazione per come spesso i loro magheggi portassero contributi alla scuola. «Per un cornuto un cornuto e mezzo - diceva Agosto alla donna - ci stanno arrivando soldi da tutte le parti!».

I due, per accaparrarseli, attestavano la falsa presenza degli alunni in orari extracurriculari, per giustificare l'esistenza di progetti mai realizzati o realizzati in parte, perché questa incideva proporzionalmente sulla quota dei fondi destinati alla dirigenza. Ma la preside è scesa anche più in basso, appropriandosi del cibo della mensa. Sono di giugno alcune intercettazioni tra lei e la figlia: mentre lavorava in ufficio le impartiva istruzioni su quali alimenti riporre in un sacchetto. «Questo me lo voglio portare a casa... poi vediamo cosa c'è qui... li esci e li metti qui sopra... - si sente - il riso... l'origano...il tonno qui sotto, poi lo portiamo a casa a Sferracavallo (la villa al mare, ndr)». Così la donna riempiva buste di alimenti, come dimostrano le immagini delle telecamere nascoste nell'ufficio di presidenza. «Che è un nuovo Mac?», le chiedeva la figlia. «Sì, ora ce lo portiamo a casa», rispondeva l'adulta.

Sgomento il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, mentre il ministro dell'istruzione, Giuseppe Valditara, ha disposto la «sospensione immediata» della preside.

«Quanto accaduto mi addolora profondamente e non solo perché i fatti che stanno emergendo sono un insulto alla memoria di Giovanni - ha commentato Maria Falcone -. Lascia sconcertati scoprire che dietro l'antimafia di facciata di Daniele Lo Verde c'era tanta disonestà».

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