Migranti, l'appello di Bagnasco: "Non fermate i popoli in marcia"

Il presidente della Cei contro i Paesi che stanno ripristinando i controlli alle frontiere: "Offriamo un domani migliore"

Migranti, l'appello di Bagnasco: "Non fermate i popoli in marcia"

"Non c'è muro che possa fermare questa marcia dei popoli dal sud verso il nord del mondo o della moltitudine di poveri, di coloro che vivono drammi di guerra e di violenza, di persecuzione per la fede, verso paesi che si spera possano offrire un domani migliore e una libertà più vera". Mentre a Bruxelles si discute sull'opportunità di mantenere o abolire l'area Schengen, il cardinale Angelo Bagnasco torna a difendere la libera circolazione.

"Non possiamo pensare di fermare la marcia dei popoli soprattutto dal sud verso il nord del mondo", ha sottolineato il presidente della Cei criticando duramente la decisione di alcuni Paesi europei di ripristinare i controlli alle frontiere. E così, a margine della messa dell'Epifania, ha nuovamente ammonito contro la tendenza del mondo occidentale di essere troppo presso dall'individualismo. "Noi occidentali - ha continuato Bagnasco - siamo ipersensibili alla nostra libertà, alla nostra autonomia ed alla nostra indipendenza così catturati dal nostro io individuale che abbiamo il timore di ogni ingerenza altrui, di qualunque ingerenza, di ogni intromissione di ogni parola che ci indichi la via da percorrere".

"Ogni parola indicativa, non certo impositiva crea d'istinto nell'uomo moderno occidentale una chiusura, un rifiuto, una allergia - ha concluso il presidente della Cei - questo è un meccanismo diffuso anche tra noi credenti".

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