Una nuova svolta epocale parte in Germania: dopo la difesa, è il turno dell'immigrazione. Addio all'accoglienza in stile Merkel e via alle espulsioni «in grande stile di chi non ha diritto di restare», come ha affermato il cancelliere Olaf Scholz. Sono tanti i profughi irregolari che devono lasciare la Germania: 255.330 al 30 settembre scorso, secondo le stime del governo federale. La situazione è critica.
Il confine orientale è come Lampedusa, tra trafficanti di esseri umani e centri di accoglienza sovraffollati. I nazionalconservatori di AfD cavalcano l'emergenza. In tutto il Paese, Länder e comuni sono sul piede di guerra, denunciando di essere stati abbandonati da Berlino nell'accoglienza dei migranti, dove sono al limite della capacità. Per Scholz, ne va della tenuta del suo governo e della pace sociale, pilastro dell'ordine politico tedesco. È da qui che sorge l'imperativo di un cambiamento radicale nella gestione dell'immigrazione, affidato alla ministra dell'Interno Nancy Faeser. Socialdemocratica come Scholz, Faeser ha dato il via alla svolta il 16 ottobre istituendo controlli stazionari alle frontiere della Germania con Polonia, Repubblica Ceca e Svizzera, che si aggiungono a quelli in corso al confine con l'Austria dal 2015. In vigore inizialmente per dieci giorni, il provvedimento è stato prorogato ieri per altri venti e potrebbe essere esteso per tre mesi. L'obiettivo è contrastare il traffico di esseri umani, ma anche far fronte alla minaccia terroristica che rischia di acutizzarsi a seguito della crisi in Medio Oriente. Con i migranti, potrebbero infatti entrare illegalmente in Germania anche dei jihadisti. Tuttavia, l'autentica svolta è nel progetto di legge «per il miglioramento dei rimpatri» che, elaborato da Faeser, è stato approvato ieri dal governo federale. Migliorare significa aumentare e accelerare le espulsioni. A tal fine, la durata massima della detenzione in attesa di rimpatrio è prorogata dagli attuali dieci a ventotto giorni. Viene poi semplificato il rimpatrio dei criminali, indipendentemente da una condanna, mentre ulteriori poteri sono assegnati alle autorità per determinare l'identità dei profughi, ampliando le possibilità di controlli domiciliari. Le violazioni dei divieti d'ingresso e di soggiorno diventano causa di detenzione in attesa di espulsione. Inoltre, Faeser vuole abrogare l'obbligo di notifica anticipata del rimpatrio, pari a quattro settimane, per quanti sono stati «tollerati» in Germania per più di un anno nonostante dovessero lasciarla. Un'esenzione vale per le famiglie con bambini di età inferiore ai dodici anni. Viene, infine, prevista l'immediata attuazione dei requisiti di residenza. Ciò significa che le autorità potranno determinare dove deve vivere un richiedente asilo e vietargli di trasferirsi altrove.
In attesa dell'esame del Bundestag, il progetto di Faeser ha già spaccato la maggioranza: da SPD e Verdi piovono le critiche, mentre i liberadelmocratici hanno accolto con favore l'iniziativa. Intanto, anche nella Germania del multiculturalismo e della società aperta, è emergenza migranti.
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