"Il reddito grillino ha distorto il mercato del lavoro"

Il ministro del Turismo Massimo Garavaglia attacca la misura cara al Movimento 5 stelle: "Definanziamolo per liberare risorse"

"Il reddito grillino ha distorto il mercato del lavoro"

“Al netto delle notizie di cronaca, è del tutto evidente che il reddito di cittadinanza abbia distorto il mercato del lavoro nel comparto turistico e creato enormi problemi”. Massimo Garavaglia, ministro del Turismo nel governo guidato da Mario Draghi ed esponente di spicco della Lega, non usa mezzi termini per sottolineare i danni che la misura di welfare varata durante il mandato del primo governo di Giuseppe Conte avrebbe causato agli operatori economici attivi nelle industrie della ricettività e della ristorazione. Negli ultimi mesi si sono rincorse le denunce sulle difficoltà nel reperimento di lavoratori stagionali da impiegare in alberghi, stabilimenti balneari e bar. Tanti imprenditori hanno spiegato che i bonifici del reddito di cittadinanza tanto caro al Movimento 5 stelle avrebbero convinto tante persone a rifiutare contratti o a non essere impiegate con formule a tempo determinato o part-time.

Massimo Garavaglia ha spiegato di aver chiesto da tempo delle modifiche alla misura di sostegno destinata a chi si trova in situazione di particolare bisogno: “Sono mesi che chiedo una modifica sostanziale del meccanismo. Già in luglio avvertivo la necessità di una revisione totale dell’intervento con la Legge di Bilancio. Ora, finalmente, qualcosa si sta muovendo; ma, forse, è necessario maggiore coraggio. Quel coraggio necessario per agganciare in modo strutturale la ripresa economica”. Il ministro leghista invita la maggioranza a capitalizzare gli sforzi per arrivare a un’autentica riforma fiscale che sia capace di liberare risorse per accompagnare l’andamento positivo del prodotto interno lordo. Modifiche da finanziare rivedendo al ribasso gli stanziamenti destinati all’erogazione del Reddito di cittadinanza: “La ripresa si può ottenere attraverso una riduzione sostanziosa della pressione fiscale su famiglie ed imprese: finanziata, magari, proprio da un taglio del finanziamento al reddito di cittadinanza”.

Gli uffici del ministero del Turismo sono un ottimo osservatorio per registrare e monitorare le difficoltà che colpiscono l’industria turistica e ne minano le potenzialità strategiche per tutto il tessuto economico: “Non si può registrare un tasso di disoccupazione oltre il 9% e nel settore del turismo

mancano 250 mila addetti. C’è qualcosa che non funziona. Vanno individuate nuove formule e soluzioni per un incontro più funzionale fra domanda ed offerta di lavoro”. Una sfida che passerà dall’annunciata riforma delle politiche attive del lavoro.

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