"Mio figlio è malato". Soffoca bimbo di 2 anni poi si taglia la gola

La tragedia spiegata dal padre nel biglietto d'addio: "Non ce la faccio a vederlo soffrire"

"Mio figlio è malato". Soffoca bimbo di 2 anni poi si taglia la gola

Treviso. Ha soffocato il figlio di due anni e mezzo poi si è tagliato la gola con un coltello da cucina. Una storia che ha del terribile quella di ieri a Castello di Godego, un piccolo comune in provincia di Treviso, accanto a Castelfranco Veneto. Egidio Battaglia, 43 anni, non riusciva più a sopportare alcuni problemi di salute del piccolo figlio Massimiliano, classe 2018, due anni e mezzo, tre ad agosto, e l'ha ammazzato. Poi si è ucciso. Poco prima dell'ora di pranzo, verso le 13, i due erano attesi dal nonno per pranzare, Fortunato Battaglia, ma il nonno non vedendoli arrivare è andato a casa loro assieme al fratello di Egidio. Giunti sul posto, dopo aver suonato insistentemente il campanello, hanno provato ad aprire la porta di cui avevano la chiave, ma questa non si apriva perché la chiave era stata lasciata all'interno. Così si sono muniti di una scala e sono saliti fino a su all'appartamento. Arrivati all'altezza del terrazzo al primo piano, di quella palazzina a tre piani, hanno visto macchie di sangue e il corpo senza vita del piccolo Massimiliano. Immediata la chiamata ai carabinieri e ai vigili del fuoco. A giungere sul posto poi il Suem e l'elicottero. Quando i soccorsi sono riusciti ad aprire la porta dell'appartamento hanno trovato i due corpi, padre e figlio, nel bagno di casa. Il padre poco fuori l'uscio del bagno che connette la camera da letto. L'omicidiosuicidio è avvenuto in piazza Città di Boves a Castello. Sul tavolo della cucina è stata trovata una lettera scritta da Egidio poco prima della tragedia in cui l'uomo avrebbe detto ai suoi cari di non riuscire più ad andare avanti per alcuni gravi problemi di salute del figlio Massimiliano. Al piccolo infatti, rivelano fonti, qualche mese fa era stata diagnosticata una malattia, una specie di autismo. La mamma, che in quel momento stava lavorando in ospedale come fisioterapista, appena avuta la notizia, ha avuto un mancamento ed è stata soccorsa. Sul posto è arrivato anche il pubblico ministero Mara De Donà. Alla base sembrerebbero esserci questi motivi di salute del piccolo, il padre lavorava come dipendente come montatore in un'azienda. La mamma, 40 anni, era impiegata in una cooperativa trevigiana che presta servizi per gli ospedali.

Una famiglia unita, la coppia era sposata da tre anni e dalle prime informazioni raccolte dagli investigatori non ci sarebbero stati liti o tensioni o problemi economici da far pensare a un simile epilogo. L'angoscia dell'uomo era data da questa forma di patologia del linguaggio del piccolo. Anche a Rosà di Vicenza pochi giorni fa un uomo, 83 anni, prima ha ucciso la moglie di anni 77 e poi si è impiccato.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica