Roma, assalto degli studenti anti-Israele

Un assalto al rettorato, e al commissariato, un funzionario di polizia aggredito, un altro ferito, un'auto della polizia danneggiata, due arresti

Roma, assalto degli studenti anti-Israele
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Un assalto al rettorato, e al commissariato, un funzionario di polizia aggredito, un altro ferito, un'auto della polizia danneggiata, due arresti.

È il bilancio di una giornata di ordinario pacifismo militante, ieri a Roma, dove alcune centinaia di studenti (o sedicenti tali) ha manifestato contro Israele, provando a imporre all'università l'interruzione degli accordi di collaborazione scientifica con gli atenei dello Stato ebraico.

La giornata era iniziata con una ventina di tende allestite fuori dall'ingresso principale dell'università, su piazzale Aldo Moro, e con due studentesse incatenate al totem davanti all'ingresso del rettorato: iniziative inscenate per esercitare anche plasticamente la massima pressione possibile, inducendo anche l'ateneo romano ad aderire a questa sorta di «boicottaggio» dello Stato ebraico, impegnato nella dura repressione di Hamas.

Gli studenti di estrema sinistra, insomma, puntavano a replicare a Roma i colpi di mano già riusciti in altre città a gruppi studenteschi sempre più intolleranti e aggressivi. A Roma, però, i violenti hanno trovato di fronte una rettrice, Antonella Polimeni, intenzionata a far rispettare le prerogative sue e delle istituzioni accademiche, e decisa a non far umiliare la sua università.

Iniziata con i diktat dei collettivi, la giornata romana è finita con una sorta di guerriglia contro le forze dell'ordine e con l'assedio del rettorato. «La mia vicinanza alla rettrice, Antonella Polimeni - ha scritto la ministra dell'Università e della Ricerca Anna Maria Bernini - Quello che sta accadendo alla Sapienza è vergognoso».

Erano circa 300 gli studenti anti-Israele che nel pomeriggio hanno manifestato, chiedendo lo stop degli accordi con Israele e le dimissioni della rettrice Polimeni dalla fondazione MedOr.

I manifestanti si sono mossi in corteo all'interno dell'Università. I primi momenti di tensione sono esplosi quando alcuni di loro hanno tentato di fare irruzione all'interno del rettorato dove erano riuniti, in seduta congiunta Senato accademico e cda dell'ateneo, per approvare un documento che rifiuta «il boicottaggio della collaborazione scientifica internazionale».

«La decisione del Senato - ha commentato in serata la ministra Bernini - evidenzia che la comunità accademica non accetta imposizioni da una minoranza che vorrebbe isolare le università italiane dal contesto internazionale. La ricerca non si boicotta».

Uno dei partecipanti al corteo è saltato su un'auto di servizio della Polizia, danneggiandola, ed è stato arrestato. Danneggiate anche due macchine del personale di vigilanza interna dell'Università. Quindi i più scalmanati hanno tentato di fare irruzione nel Commissariato Università, senza riuscirvi.

Sono stati fronteggiati dagli agenti in servizio e un dirigente della polizia di Stato è stato aggredito a calci e pugni da un militante, che è stato arrestato, mentre altri autonomi si sono diretti verso il commissariato di San Lorenzo dove un dirigente del commissariato è stato ferito da una donna.

Intorno alle 20 il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, ha chiamato il capo della Polizia, Vittorio Pisani, per sincerarsi delle condizioni di salute degli agenti, manifestando loro la sua vicinanza.

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