Dopo quasi tre anni di pandemia e alcuni miliardi di vaccini usati nel mondo, la guerra contro il Covid si trasferisce dagli ospedali ai tribunali: quello del Massachussetts negli Usa e quello di Dusseldorf in Germania. Sarà in quelle aule che Moderna cercherà di vincere la causa intentata contro Pfizer e Biontech accusate «di aver violato i suoi brevetti depositati tra il 2010 e il 2016 sulla tecnologia mRna per sviluppare il vaccino anti-Covid». Moderna ha però specificato che non vuole rimuovere il vaccino concorrente Comirnaty dal mercato e non sta chiedendo un'ingiunzione per impedirne la futura vendita. Inoltre, non chiede danni per le vendite di Pfizer nei 92 paesi di distribuzione. L'azienda si aspetta «solo» che Pfizer e BioNTech compensino Moderna «per l'uso continuo da parte di Comirnaty delle tecnologie brevettate di Moderna». È dunque una lotta tra potenze farmaceutiche che solo nel 2022 stimano di incassare per il vaccino modificato per Omicron 52 miliardi di dollari. L'annuncio choc arriva dai piani alti. «Stiamo intentando queste cause per proteggere l'innovativa piattaforma tecnologica mRNA che abbiamo sperimentato, investito miliardi di dollari nella creazione e brevettato durante il decennio precedente la pandemia di Covid-19», ha dichiarato Stéphane Bancel, amministratore delegato di Moderna. Che poi entra nel dettaglio: «Questa piattaforma fondamentale, che abbiamo iniziato a costruire nel 2010, insieme al nostro lavoro brevettato sui coronavirus nel 2015 e nel 2016, ci ha permesso di produrre un vaccino Covid-19 sicuro e altamente efficace in tempi record dopo lo scoppio della pandemia. Moderna sta utilizzando questo strumento tecnologica mRNA per sviluppare medicinali in grado di curare e prevenire malattie infettive come l'influenza e l'Hiv, nonché malattie autoimmuni e cardiovascolari e forme rare di cancro».
Ecco perché ottenere la paternità della piattaforma è così importante. Ed è per questo che Shannon Thyme Klinger, legale di Moderna, accusa: «Riteniamo che Pfizer e Biontech abbiano copiato illegalmente le invenzioni di Moderna e abbiano continuato a utilizzarle senza autorizzazione». In pratica, il vaccino Cominarty dei concorrenti avrebbe copiato la «tecnologia rivoluzionaria mRna depositata in una serie di brevetti tra il 2010 e il 2016 e utilizzata per Spikevax e presenta la stessa identica modifica chimica dell'mRna». L'azienda americana rivendica la sua supremazia nella ricerca: «Gli scienziati di Moderna si legge nella denuncia - hanno iniziato a sviluppare questa modifica chimica che evita di provocare una risposta immunitaria indesiderata quando l'mRna viene introdotto nell'organismo nel 2010 e sono stati i primi a convalidarla negli studi sull'uomo nel 2015».
L'argomento dunque, è spinoso e delicatissimo. La posta in gioco è acquisire la proprietà intellettuale sui diritti mRNA. Con tutte le ripercussioni economiche che ne seguono.
Inoltre, le accuse lanciate da Moderna minano la credibilità della casa farmaceutica anglo-tedesca così come i proventi della vendita dei loro vaccini acquistati in gran numero anche dalla Ue e dagli Usa dove fino ad ora, sono state somministrate oltre 360 milioni di dosi di vaccino Pfizer e oltre 229 milioni di Moderna. A cui si aggiungeranno milioni di nuovi vaccini in via di approvazione da Fdi e da Ema per le varianti Omicron.Ma la partita è aperta. Pfizer-Biontech non ha ancora svelato le sue carte.
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