"Moglie e figlia sparite nell'acqua"

Famiglie distrutte, c'è chi cerca il cibo in strada: i racconti dei superstiti

"Moglie e figlia sparite nell'acqua"
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«Non ho potuto fare niente per salvarle. Trascinate via davanti a me, chiuse in macchina». Antonio Tarazona ha appena perso la moglie di 34 anni e la figlioletta di pochi mesi. «Chiedevano aiuto, gridavano. Ma era impossibile salvarle», si ripete a voce alta Antonio quasi per darsi conforto, ma il pensiero torna sempre a loro, alla moglie Lourdes María García e la figlia di Angeline mentre erano in auto a Paiporta, a Valencia, l'epicentro della devastante alluvione che ha colpito la Spagna nelle ultime ore. La famiglia era in auto che stava tornando verso casa quando nel giro di pochi istanti, il mezzo è stato travolto dall'acqua. Non c'è stato tempo, tutto è accaduto in una manciata di secondi. Antonio è sceso per mettere in salvo la famiglia: aiutare la moglie e prendere la bimba, ma è stato trascinato via. E, già da una distanza impossibile da coprire, ha dovuto assistere alla tragedia peggiore.

«Lourdes e la bimba sono rimaste nella macchina. Sembrava stabile, ma poi la corrente ha iniziato a portarsela via e l'ultima cosa che ho visto è stato come chiedevano aiuto dal tettuccio», ha raccontato l'uomo, 59 anni. Mercoledì sera poi la notizia che temeva: i soccorritori avevano ritrovato i loro corpi. Ma la Spagna scruta il cielo e teme il peggio, perché come ha ricordato il premier spagnolo, Pedro Sanchez «la Dana non è ancora finita».

Intanto per le strade resta l'orrore di una tragedia; centinaia di auto e camion bloccati sulle strade coperte di fango, detriti. «Purtroppo ci sono persone morte all'interno di alcuni veicoli», ha ammesso il ministro dei trasporti Óscar Puente. Da Sedaví, uno dei comuni spagnoli più colpiti dall'alluvione, supplicano di fare in fretta: «La necessità più urgente è che vengano a recuperare i cadaveri. Ci sono ancora persone rimaste sotto le macchine» racconta tra le lacrime Javier, abitante della cittadina ed ex militare. «Sarebbe prioritario che non si lascino lì cadaveri in decomposizione». La scena ripresa dalle telecamere è quanto di più drammatico, fango ovunque e auto accatastate l'una sull'altra. «In molti stanno anche chiedendo rifornimenti di cibo, perché i centri commerciali della zona sono stati presi d'assalto», ha aggiunto. «Stiamo cercando casa per casa», ha detto Ángel Martínez, ufficiale di un'unità militare di emergenza. Una giovane donna e il suo bambino di 12 mesi sono stati salvati in elicottero dai vigili del fuoco di Alicante. Altri non hanno fatto in tempo a salvarsi: «Sono morti tutti insieme, schiacciati dalla furia dell'acqua», ha spiegato un parente di una delle 8 vittime di un garage. «All'improvviso l'acqua ha sfondato la porta e loro sono annegati». Enzo Raisi, ex parlamentare italiano che da anni vive a Valencia parla di devastazione e corpi intrappolati nelle automobili. «Ma non è purtroppo la prima volta per questa città. Già nel 1957 e poi nel 1983 ci furono inondazioni terribili».

Storie tragiche ed eroiche, come quella di Massimiliano il volontario del Nucleo operativo di protezione civile che ha sede a Firenze che ha sfidato il disastro per portare il midollo osseo in tempo ad una ragazzina. «Ho visto la devastazione, ma io dovevo andare avanti. Siamo arrivato poco prima dell'intervento so che la ragazzina ce l'ha fatta».

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