Sandra Lonardo non dimentica. La moglie di Clemente Mastella, assolta ieri insieme al marito dall'accusa di concussione per fatti risalenti a quasi dieci anni fa, ora si sente "più tranquilla" ma non riesce a nascondere che "non è una bella giornata." E non rinuncia a togliersi qualche sassolino dalla scarpa.
La Lonardo, che all'epoca era presidente del Consiglio regionale della Campania, punta il dito contro anche contro la parlamentare Pd Rosy Bindi, che due anni fa la incluse nella lista degli impresentabili stilata dalla Commissione Antimafia: "Quando un giornalista me lo disse per telefono, svenni. Senza nessuna condanna, la Bindi dovrebbe dimettersi se ha una coscienza. Ma non ne ha. Ha giocato con la vita delle persone. Quantomeno dovrebbe chiedermi scusa."
Lady Mastella ripercorre vicende dolorose, che uniscono il 2015 al 2008: nel mezzo, e sino ad oggi, "anni di disperazione e di dolore" in cui "è cambiato tutto". La Lonardo auspica una class action, anche se è consapevole che "niente e nessuno potrà mai ripagare" lei e il marito per quello che hanno perso: "La maldicenza e la calunnia non si possono mai recuperare del tutto - riflette amara - L'80% delle persone è solidale con noi, ci stima. Ma ci sarà sempre un 20% per il quale saremo colpevoli."
Assicura che non ce
l'avrebbe fatta senza l'aiuto degli psicologi. Racconta che ora si dedica alla cucina, la politica l'ha mollata da anni. Ma chiede "una seria riforma della giustizia e anche di alcune leggi, a cominciare dalla Severino".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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