«Ho appena firmato la sua condanna a morte». Il giudice Rosemarie Aquilina sa che il processo farà la storia. Sua l'idea di far testimoniare più di cento atlete. Una dopo l'altra in aula, a giurare di dire il vero e raccontare orrendi segreti. Condividere e parlare è stato l'inizio della liberazione per le vittime del dottor Larry Nasser, il medico delle ginnaste che per anni ha abusato di loro. Preparatore atletico delle più importanti ginnaste statunitensi: campionesse olimpioniche. Simone Biles, Aly Raisman, Gabby Douglas e McKayla Maroney, le migliori. Vincitrici di medaglie d'oro alle olimpiadi di Londra, di Rio de Janeiro. Tutte con un odioso e bastardo segreto. Il loro preparatore che abusava di loro. Ieri la sentenza record: condannato da un minimo di 40 fino a un massimo di 175 anni di carcere. Un verdetto per chiudere un passato di violenze.
Nassar iniziò a lavorare per la Nazionale statunitense di ginnastica nel 1986 come preparatore atletico, nel 1996 ne divenne il medico, agendo indisturbato per oltre due decenni. Fino al 2015 quando la federazione lo licenziò per le «crescenti preoccupazioni». Nel 2016 poi, le dichiarazioni di due vittime sul giornale Indianapolis Star. Dal giorno dopo telefonate fiume in redazione. Il velo era stato squarciato. Oltre 150 ragazze lo accusavano di abusi sessuali. Uno scandalo di proporzioni gigantesche. Prima c'erano stati solo silenzio e paura negli spogliatoi. Il dolore della vergogna, del dubbio di essere in qualche modo colpevole come ha ammesso pochi giorni fa Simon Biles, 20 anni e un talento da record, considerata la più forte ginnasta della storia della squadra olimpica americana che ora si sta allenando per le Olimpiadi di Tokyo 2020. «Per troppo tempo mi sono chiesta: ero troppo ingenua? Era colpa mia? Ora conosco la risposta: no». In aula il giudice Aquilina aveva acconsentito a far parlare più di cento vittime. «Un accanimento», avevano accusato gli avvocati del medico in una lettera. C'è una sottile linea tra giustizia e vendetta ma il giudice ha messo subito le cose in chiaro: «Potrà essere anche difficile ascoltare, ma nulla è così duro come quello che le vittime hanno dovuto sopportare per migliaia di ore», ha sancito lei. «Mi dispiace - ha accennato lui. Dico il rosario ogni giorno per il perdono».
Abusi e scandali sessuali che coinvolgono anche il pagliaccio più famoso, il clown Grandma, che da oltre 25 anni, travestito da nonnina, ha fatto sorridere il Paese: Barry Lubin. Accuse pesanti ma nessun tentativo di negare. L'uomo infatti ha dato le dimissioni dopo aver ammesso di aver costretto nel 2004 un'acrobata minorenne a sottoporsi a foto pornografiche. La giovane che all'epoca aveva solo 16 anni. Una ragazzina. «Le accuse sono vere - ha dichiarato al New York Times - ciò che ho fatto è sbagliato e me ne assumo la responsabilità».
Uno dei più importanti artisti per il circo più famoso di New York, ritenuto forse il migliore al mondo, con il suo tendone colorato nel cuore della Upper West Side di Manhattan: il Big Apple Circus interamente sponsorizzato da famiglie del calibro dei Rockefeller e nato unicamente a scopo di beneficenza. Lubin, che per 25 anni ha vestito i panni di Grandma, ha tolto la maschera ed è sceso dal palco.
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