Un'azione mirata. Per sottrarre l'urna con le ceneri di Elena Aubry, la motociclista morta nel 2018 sulla via Ostiense a causa delle radici, i ladri hanno fatto attenzione a non lasciare alcuna traccia. Un'operazione chirurgica, sottolineano gli inquirenti. I malviventi hanno divelto e asportato uno a uno i blocchetti di tufo che chiudevano, a secco, il loculo. Arraffato l'urna, portato via un quadernetto con i ricordi degli amici, i centauri che volevano bene a Elena. Una giovane bella e piena di vita uccisa da una strada lasciata all'incuria e al degrado la mattina del 6 maggio di due anni fa, mentre cercava di raggiungere un'amica al mare.
La drammatica scoperta martedì, alla riapertura del cimitero il Verano, della mamma Graziella Viviano e della sorella, dopo la chiusura dello storico camposanto della capitale per l'emergenza del Covid-19. «Ero andata a ripulire la tomba di Elena, quando siamo arrivate il fornetto era vuoto». Non un solo mattone lasciato sul posto, nessun attrezzo a terra, tutto ripulito minuziosamente. Quando sono stati trafugati i resti della 25enne? La donna era andata a pregare sulla tomba della figlia prima di Natale, il 7 dicembre. Poi, i primi di marzo, il cimitero viene chiuso. Nessuna telecamera interna, nessun addetto alla sorveglianza si accorge di nulla. Un camposanto, del resto, sconfinato quello gestito dall'Ama, soprattutto il settore in cui riposava la Aubry, in mezzo a migliaia di defunti tumulati la maggior parte nella prima metà del Novecento. Una zona, insomma. Poco frequentata dai parenti dei defunti, oramai anziani o anche loro passati a miglior vita.
Un atto vandalico? I carabinieri della stazione San Lorenzo e della compagnia di piazza Dante lo escludono dal momento che nessun altra sepoltura è stata violata. Un folle necrofilo? Non è escluso anche se il loculo non era ancora completato e non era stata ancora posta la lapide con la foto di Elena. Psicopatici o adepti di oscure congreghe sataniche, del resto, sono spesso attratti dal sesso, dalle sembianze e dall'età dei trapassati per sottrarre salme o ceneri.
La pista più accreditata potrebbe essere quella di uno sfregio mirato, una vendetta nei confronti di una donna, mamma Graziella, che dal 2018 si batte per mettere in sicurezza le strade percorse dai motociclisti, troppo spesso causa di morte e dolore. «Fateci riavere i resti di Elena. Tanto la sua anima non l'avrete mai» dice la donna.
La Viviano lancia un appello ai sacrileghi ladri di tombe: «Mandate una lettera, un messaggio con l'indicazione del luogo in cui possiamo ritrovare i suoi resti». Mentre i militari hanno effettuato i rilievi, la magistratura ha aperto un fascicolo contro ignoti per sottrazione di cadavere.
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