Moratti annienta il piano Arcuri: "Ecco perché per la Lombardia non va bene"

L'assessore boccia il piano vaccinale nazionale: "Se le cose dovessero restare così, la Lombardia non sarà in grado di vaccinare tutta la popolazione entro giugno"

Moratti annienta il piano Arcuri: "Ecco perché per la Lombardia non va bene"

"Dobbiamo lavorare tutti insieme per vaccinare 10 milioni di lombardi al più presto. È troppo importante". L'assessore al Welfare della Regione Lombardia Letizia Moratti ribadisce, in un'intervista alla Stampa, l'importanza del vaccino contro il Covid-19, con un unico obiettivo: "Uscire da questa situazione".

Per questo, il piano vaccinale lombardo verrà anticipato di una settimana. La somministrazione della prima dose per gli over 80 inizierà il 18 febbraio: "Si tratta di 703mila persone, di cui 620mila cronici. Abbiamo individuato il percorso di adesione e la chiamata per la somministrazione che sia nel modo più semplice possibile". Gli anziani, infatti, potranno rivolgersi alle farmacie o al proprio medico di base, per prenotare la vaccinazione. Ci sarebbe anche l'opzione della prenotazione via web, più complessa ma non impossibile, a patto di un aiuto da parte di figli e nipoti. A detta della Moratti, però, il piano proposto dal governo Conte non è adeguato alla Lombardia: "Se le cose dovessero rimanere come prospettato dal commissario Arcuri- dichiara l'assessore- la Lombardia non sarà in grado di vaccinare tutta la popolazione entro giugno, perché le categorie tra i 55 e gli 80 anni dovrebbero essere coperte con i vaccini Pfizer e Moderna che al momento sono insufficienti". Un problema, questo, che potrebbe essere risolto con degli acquisti in autonomia, sempre che ci siano le condizioni necessarie per procedere in quella direzione: intanto, "il presidente Fontana si è sentito con Zaia e insieme al Veneto e altre due regioni nel rispetto delle condizioni di Aifa, verificheremo se ci sono i requisiti per gli acquisti autonomi".

Difficoltà emergono anche sul personale sanitario necessario per affrontare l'emergenza: "Ci è stato mandato veramente in minima parte. Infatti mi sto adoperando affinché ci diano modo di impiegare gli specializzandi per la vaccinazione massiva che stiamo approntando". La possibilità di assumere medici non c'è e, anche per questo, l'assessore lombardo si augura che il prossimo governo Draghi affronti la questione: "Una riforma sanitaria ormai è indispensabile". La pandemia da nuovo coronavirus, infatti, ha fatto emergere falle nel sistema e la "necessità di rafforzare la sanità di base", di modo da evitare gli affollamenti negli ospedlai. Un modo nuovo di vedere la sanità emerge anche dal nuovo Ministero della Transizione ecologica indicato da Mario Draghi: "Sono convinta che il tema della salute sia strettamente legato a quello dell'ambiente- spiega la Moratti- Il concetto che ormai emerge a livello internazionale è del 'one health', che comprende la salute del pianeta, quella animale e quella dell'uomo. La politica ambientale porta con sé un impatto sulla politica della salute".

Sulla gestione generale dell'emergenza sanitaria, Letizia Moratti lamenta la mancanza di "buona politica" e buonsenso, aggiungendo però che "per gran parte del tempo sono stata un'osservatrice esterna. È troppo facile per chi non ha ricoperto ruoli nel momento cruciale della pandemia dare giudizi, e io non intendo farlo".

Adesso si aprirà un nuovo capitolo, con il governo di Mario Draghi, in cui l'assessore lombardo dice di riporre "estrema fiducia": "Sono certa che comporrà una squadra che sarà all'altezza del meglio dell'Italia per rilancio del Paese".

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