Insomma se ne continua a parlare e quindi diventerà un tormentone estivo. Il caso Morgan. Nuove puntate. Ieri, secondo quando ha rivelato la AdnKronos, «il legale di Marco Castoldi in arte Morgan ha depositato presso la procura della Repubblica del tribunale di Milano una querela nei confronti della giornalista Selvaggia Lucarelli. Allegati all'atto di querela, a quanto si apprende, una serie di storie Instagram e di articoli di giornale aventi ad oggetto frasi ed epiteti riferiti allo stesso Morgan. Tra essi, «Morgan, uno stalker», «revenge porn», «stalking».
Morgan è stato più specifico in un post sul suo profilo Instagram: «Ho denunciato Selvaggia Lucarelli per aver costruito violenza di massa contro l'essere umano che io sono. lo non sono incriminato di revenge porn ma di questo oggi vengo accusato da un popolo furioso che inneggia al rogo». Poi ha continuato: «Selvaggia Lucarelli ha parecchie condanne a differenza mia che non ne ho, risponderà anche questa volta in tribunale della sua incitazione all'odio».
Tra l'altro, anche la foto di quel post ha scatenato ulteriori polemiche. Quella che sembra essere semplicemente un qualsiasi pezzo di strada, ha in realtà un altro significato. È poco distante, circa 200 metri, dalla casa di Angelica Schiatti, la cantautrice che lo ha denunciato per stalking e diffamazione. A confermarlo è stata proprio lei, riprendendo la storia pubblicata da Morgan: «Questa nella foto è la via di casa mia. A 200 metri da casa mia. Dove ovviamente non posso tornare perché ho paura». Anche Selvaggia Lucarelli è intervenuta: «Delle idiozie su di me non mi preoccupo, mi preoccupo del fatto che quella sullo sfondo sia la via in cui abita Angelica, a 200 metri da casa sua».
In sostanza, la situazione è in continua evoluzione, e non è una bella evoluzione. È vero che, come ha giustamente sottolineato l'avvocato di Morgan, non c'è ancora stato un procedimento giudiziario e non sono ancora state discusse le prove e le accuse. Però è altrettanto vero che ora la parola deve passare soltanto al giudice, lasciando fuori tutto il resto, se non altro per garantire che il processo avvenga nella giusta serenità a tutela di tutti.
In ogni caso, il mondo dello spettacolo si è schierato con rara compattezza contro Morgan. Da Emma a J-Ax passando per tanti altri artisti, i giudizi sono stati duri, molto duri.
Una unanimità che difficilmente il mondo della musica riesce a trovare. Unica eccezione oltre a Sgarbi, quella di Mario Adinolfi: «Hanno ammazzato Marco (Morgan - ndr), bravi tutti, missione compiuta». Talvolta essere una voce fuori dal coro non evita stonature.PG
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