Il silenzio assordante della sinistra sulla morte di Giri

Matteo Renzi è stato l'unico leader del campo riformista a pronunciarsi sull'omicidio di Davide Giri. Permane il silenzio di Letta e Conte

Il silenzio assordante della sinistra sulla morte di Giri

Se il "campo largo" del segretario del Partito Democratico Enrico Letta e del capo grillino Giuseppe Conte tace sulla vicenda di Davide Giri, il ragazzo morto ammazzato a New York per un omicidio che parrebbe a sfondo razziale, lo stesso non si può dire per l'ex presidente del Consiglio e fondatore d'Italia Viva Matteo Renzi che ha presentato una lunga disamina social sull'accaduto.

Le parole scelte sono dirette: "Davide Giri era un ragazzo italiano che studiava e viveva a New York. È stato ucciso in modo assurdo e brutale dal membro di una gang estremista e intollerante". Poi arriva una ferma disamina sulle mancate reazioni: "La tragedia senza fine è la morte di un ragazzo e il dolore di una famiglia che ha perso la pace per sempre. Ma c’è anche l’indignazione per come i media - soprattutto americani - stanno gestendo questa notizia. Un ragazzo normale ucciso dalla cieca violenza". Come ha notato Federico Rampini questa mattina su Il Corriere della Sera, certa stampa americana starebbe per lo più dribblando o ridimensionando quanto avvenuto.

Le parole di Matteo Renzi squarciano così il velo di silenzio che invece pervade altre formazioni politiche. Quelle che non si sono affatto espresse sulla morte di Giri, ragazzo noto nella sua zona d'origine pure per via del suo impegno parrocchiale: "É mai possibile - si chiede il vertice d'Iv - che nessuno trovi il coraggio di denunciare come l’eccesso del politicamente corretto impedisca di definire questo omicidio per quello che è: un barbaro atto contro un ragazzo italiano che voleva solo vivere i suoi sogni nella capitale del mondo?". Non è questa la prima volta che Renzi si scaglia contro quelli che ha definito "eccessi" del politicamente corretto, Ma questa volta, per così dire, Renzi fa eccezione rispetto ad altri.

Già nel suo libro Controcorrente, come già spiegato su IlGiornale.it, l'ex presidente del Consiglio aveva denunciato i rischi comportati dalla cancel culture, che è una sposa naturale del politicamente corretto. Sul caso di Davide Giri, nel frattempo, prosegue l'indignazione per le mancate condanne di chi, di solito, fa da opinion maker del mondo mediatico. La lista, che è piuttosto lunga, riguarda sia l'emisfero degli influncer sia quello dei giornalisti "impegnati" a sinistra.

Gli utenti, in generale, hanno accolto il post di Renzi con argomentazioni basate su questi toni: "Caro Matteo, ricordo che qualche anno fa in Italia, una coppia di giovani sposi furono uccisi per derubarli, in Italia per viaggio di nozze,i media americani ne hanno dette di cotte e di crude", ha fatto presente uno. E un altro: "Con De Blasio, come dicono tutti i newyorkesi, è calato il controllo del territorio. New York, prima di lui era una città sicura. Ci ha rimesso un ragazzo pieno di futuro".

Continua a stonare, infine, ciò che manca sulle bacheche social di Enrico Letta, di Giuseppe Conte e così via.

Leader di partiti che hanno spesso selezionato in maniera certosina le cause di cordoglio e d'indignazione, magari anche per destare la giusta attenzione su una battaglia sociale o sulla drammatica persistenza del razzismo in Italia e nel mondo. In questo caso, chissà perché, l'atteggiamento preferito dai promotori di un "Ulivo 2.0" è stato un altro.

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