di Antonino Zichichi
C i ha lasciato il massimo esponente in Italia della fisica gravitazionale, il professore Adalberto Giazotto, grande sostenitore dello spirito di Erice per una scienza senza segreti e senza frontiere. Una breve introduzione. Basta lo sforzo di accendere un fiammifero per scoprire che esistono le onde elettromagnetiche, di cui la luce è un esempio. Nel fiammifero sono le cariche elettriche messe in moto con l'accensione a produrre la luce a noi familiare. Per produrre la luce gravitazionale sarebbe necessario un gigante cosmico in grado di sbatacchiare il sole. Per nostra fortuna non esiste alcun gigante cosmico. Esistono invece fenomeni cosmici, che sbatacchiano le enormi cariche gravitazionali. Sono questi fenomeni che ci permettono di capire a quali nuove frontiere porterà lo studio della luce gravitazionale.
Su queste colonne (24 giugno 2016) abbiamo spiegato perché è estremamente difficile produrre e osservare la luce gravitazionale. Essa è miliardi e miliardi di volte meno intensa della luce a noi familiare. Che dovesse esistere questa debolissima luce lo aveva previsto Einstein cent'anni fa, quando riuscì a formulare la teoria delle forze gravitazionali, meglio nota come relatività generale. Nessuno era riuscito a dimostrarne l'esistenza nel corso di ben cento anni. Giazotto ne aveva fatto l'obiettivo della sua attività scientifica. Dobbiamo essere scientificamente orgogliosi che in questa nuova frontiera della Fisica l'Italia, quindi l'Infn, siano in prima linea, grazie ad Adalberto Giazotto che ha saputo fare le scelte giuste al momento giusto. Tutti i media del mondo il 19 febbraio 2016 hanno riportato la scoperta delle onde gravitazionali. Su un fatto di enorme interesse si è sorvolato: le onde gravitazionali non sono state prodotte nel collasso di una supernova, come aveva previsto Einstein, bensì nello scontro tra pesantissimi buchi neri liberi. Che c'è un buco nero nel centro di ogni galassia era noto. Ma ciascuno di questi era il risultato di una serie di processi prodotti da stelle della stessa galassia. Buchi neri liberi non dovevano essercene.
Qualcosa di nuovo nello studio di ciò che accade nell'universo doveva essere in gioco, come discusso su queste colonne. La scoperta che è lo scontro tra buchi neri liberi a produrre le onde gravitazionali ci apre gli occhi sul fatto che di buchi neri ce ne sono troppi in giro nell'universo. Studiando la convergenza delle forze fondamentali viene fuori che prima nasce la forza gravitazionale e poi le altre forze. In questo intervallo si producono soltanto buchi neri primordiali come già discusso su queste colonne. Le stelle non c'erano nei primi istanti dopo il big bang.
I buchi neri centrali che sono in ciascuna Galassia dovrebbero essere buchi neri primordiali che hanno agito come centri di attrazione gravitazionale per formare le galassie. Adalberto era impegnato su questa nuova frontiera della fisica gravitazionale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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