Un altro manager russo è morto in circostanze misteriose. Questa volta, secondo quanto riferisce l'agenzia russa Tass, si tratta del Ceo del resort di Gazprom, Andrei Krukovsky, che è morto a Sochi, cadendo da una scogliera. Il manager di 37 anni, che è morto recandosi in direzione della fortezza di Aczipsinskoy, è stato portato in ospedale ma è deceduto a causa delle ferie. Krukovsky, riferisce il media polacco Onet, gestiva il resort dal 2019. Nel 2014 aveva preso parte all'organizzazione dei Giochi invernali di Sochi. Sale così a sette il numero di manager o oligarchi russi deceduti negli ultimi tre mesi in circostanze sospette. Con la morte di Krukovsky sale a cinque il numero di persone morte legate al colosso russo Gazprom o a una delle sue controllate. La vicenda del manager di Gazprom è stata confermata dal servizio stampa delle terme, che Krukowski gestiva dal 2019. Krasnaya Polyana è una delle località sciistiche più famose della Russia e nel 2014 faceva parte del complesso olimpico dei Giochi invernali a Sochi. Le circostanze dell'incidente, rimarcano i media internazionali, sarebbero al vaglio degli inquirenti.
I casi più recenti di scomparse sospette risalgono alla settimana scorsa, quando due oligarchi russi sono stati ritrovati morti insieme alle loro famiglie nel giro di 48 ore in quelli che gli investigatori hanno definito «suicidio o omicidio». Il sospetto, in tutti questi casi, è che non abbiano seguito la linea del presidente russo sull'invasione dell'Ucraina. E che qualcuno gliela abbia fatta pagare, dando un segnale anche ad altri imprenditori tentati dall'esprimere dissenso. Il multimilionario Sertej Protosenya è stato ritrovato impiccato il 20 aprile nella villa che aveva affittato in Spagna per la Pasqua con i suoi familiari. I corpi della moglie e della figlia di 18 anni erano nei loro letti, ciascuna morta accoltellata. Gli inquirenti stanno indagando la possibilità che si tratti di un duplice omicidio più un suicidio, ma non escludono nulla al momento.
Protosenyan era un ex-manager del complesso energetico Novotek, la maggiore azienda indipendente fornitrice di gas in Russia. Nessun messaggio per spiegare le ragioni per cui si sarebbe tolto la vita è stato rinvenuto nella casa. Appena il giorno prima, l'agenzia Tass aveva riportato la morte di un altro oligarca, Vladislav Avayev, nel suo appartamento di Mosca, dove sono stati ritrovati i corpi senza vita anche della moglie e della figlia di 13 anni. Lui era l'ex-vicepresidente della Gazprombank, la banca collegata al gigante energetico statale russo. La polizia ha reso noto che secondo indagini preliminari l'uomo si sarebbe suicidato dopo avere ucciso la consorte e la figlia con la pistola che gli è rimasta in pugno dopo essersi sparato.
«Ho l'impressione di una messa in scena», ha avuto il coraggio di commentare un altro ex-vicepresidente della Gazprombank, Igor Volobuev, di origine ucraina, che 24 ore dopo ha annunciato di avere lasciato la Russia e di essere andato a combattere per Kiev.
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