La chiusura delle ambasciate europee a Mosca non è all'ordine del giorno, ha fatto sapere il ministero degli Esteri russo e al momento non sono state annunciate espulsioni dei diplomatici occidentali. «Non si parla di fermare il lavoro delle ambasciate europee a Mosca», ha spiegato in un briefing Maria Zakharova, portavoce del ministero, che ha ribadito tuttavia l'intenzione della Russia di rispondere a tutte le espulsioni dei suoi diplomatici dai Paesi europei, tra cui Italia (30), Francia (30), Germania (40), Spagna (25), Danimarca (15), Lituania (1), Lettonia (13), Estonia (14), in tutto circa 150 in quarantottore. «Il principio di reciprocità non è stato cancellato», ha affermato, sottolineando che tali azioni porterebbero di fatto a «mettere in sospensione le relazioni bilaterali».
In conferenza stampa, Zakharova ha approfittato per sventolare la propaganda di Mosca e attaccare l'Occidente, negando gli orrori commessi dall'esercito russo in Ucraina.
Il «crimine falso» di Bucha è stato «inventato per giustificare un pacchetto di sanzioni anti-russe prestabilito dall'Ue, inclusa l'espulsione di diplomatici» e per «complicare, se non interrompere completamente», i negoziati tra Mosca e Kiev, ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo. «Ci sono prove sufficienti che la Russia non sia colpevole di crimini a Bucha», ha spiegato Zakharova, accusando l'Ucraina di aver attuato una «provocazione» e «i media occidentali» di esserne «complici» di Kiev, con l'obiettivo finale di imporre un nuovo pacchetto di sanzioni e sabotare le trattative per la pace. «Nemmeno un civile è stato colpito durante la permanenza delle forze russe a Bucha», è l'incredibile dichiarazione della leader megafono di Mosca, smentita da tutti i giornalisti internazionali sul campo.
L'unico Paese, al momento, a temporeggiare sull'espulsione dei diplomatici russi è l'Austria.
Il ministro degli Esteri, Alexander Schallenberg (OeVP), in visita a Berlino, ha detto che prima dovrà esserci un specifico caso segnalato dai servizi di intelligence e, in caso di espulsione, Vienna ha deciso che non espellerà un numero elevato di diplomatici come Germania o Francia.
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