La comunità islamica fiorentina, che conta 30mila persone, vuole una moschea a ogni costo e la vuole così tanto che ora punta ad acquistare villa Basilewsky, un complesso storico di 7mila metri quadri che la Regione Toscana ha messo all'asta per 10 milioni di euro. Ed è polemica, soprattutto perché l'imam di Firenze, Izzedin Elzir, presidente dell'Ucoii (Unione delle comunità e organizzazioni islamiche in Italia), tende a confondere le idee. «Siamo 30mila - spiegava alcuni giorni fa a Repubblica - basterebbero mille euro a testa per trovare 30 milioni, considerando anche le donazioni di quanti musulmani o non vorranno sostenerci». Peccato che sia stato lui stesso, l'estate scorsa, dopo l'inaugurazione della moschea romana, ad ammettere sempre al quotidiano che «quella di Centocelle è solo l'ultima delle moschee che l'Ucoii è pronta ad aprire in Italia, grazie ai soldi del Qatar. In tre anni - aveva detto poi - abbiamo raccolto 25 milioni di euro di fondi grazie alla Qatar Charity. Sono serviti per costruire 43 moschee, tra cui quelle di Ravenna, Catania, Piacenza, Colle Val d'Elsa, Vicenza, Saronno, Mirandola». E il Qatar, si sa, è il principale finanziatore dei Fratelli musulmani.
Insomma, soldi che arrivano da uno Stato che pare fin troppo interessato alla Toscana: prima con il tentativo di mettere le mani sul Monte dei Paschi, poi con l'apertura di nuovi voli sull'aeroporto di Pisa, dove, guarda caso, si vorrebbe realizzare un'altra criticatissimo moschea a 500 metri dalla torre pendente. Moschea contro la cui costruzione si è costituito un comitato che ha proposto un osteggiatissimo referendum consultivo. Il fatto è che alla comunità islamica di Firenze occorrerebbero altri 8 milioni di euro per la ristrutturazione della villa, che la Regione acquistò dalla Asl al «modico» prezzo di 20 milioni di euro per ripianare i buchi della sanità pubblica.
Villa Basilewsky, un tempo dimora di un noto diplomatico russo e della consorte, si trova tra viale Strozzi e via Lorenzo il Magnifico, in pieno centro cittadino. Ha un giardino di 3mila metri quadri ed è soggetta alla Sovrintendenza ai beni culturali. «Ve li immaginate 600 musulmani - spiega il consigliere regionale della Lega Nord, Jacopo Alberti - pregare in mezzo alla culla della cultura italiana? I fiorentini sono arrabbiati, non vogliono la moschea, per questo presenterò questa mattina in Regione una mozione con cui chiederò che nessuno degli edifici regionali possa essere acquisito per la realizzazione di luoghi di culto islamici».
Nei giorni scorsi sull'argomento era intervenuto anche il vicepresidente del consiglio regionale Marco Stella (Forza Italia) che aveva chiesto che «non vi sia cambio di destinazione d'uso per la villa».
Nel capoluogo toscano l'aria che si respira non è affatto distesa. Il sindaco Dario Nardella si mostra aperto alle esigenze della comunità islamica e l'incontro che ieri ha avuto il ministro dell'Interno, Marco Minniti, con i rappresentanti delle comunità islamiche italiane, dimostra come il Pd sia aperto ad «agevolare l'integrazione dei musulmani» nel nostro Paese.
Quello che conta, però, è l'elettorato fiorentino che è possibile sia chiamato in futuro a decidere con un referendum consultivo, proprio come a Pisa se la moschea la vuole o no. A proporlo è ancora la Lega, che promette battaglia per Firenze e i suoi cittadini.
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