Il meretricio è professione lecita. Penalizzare la clientela è uno schiaffo alla Costituzione.
La sentenza che conferma l'intangibilità del mestiere più antico del mondo porta la firma del Giudice di pace di Brescia e farà risparmiare 500 euro ad un agente della polizia locale incappato nell'ordinanza antiprostituzione varata dal Comune lombardo per provare ad arginare il moltiplicarsi degli angeli del sesso. Breve l'antefatto: il vigile urbano che avrebbe dovuto controllare il rispetto del provvedimento s'è ritrovato ad esser controllato dai suoi colleghi, mentre fuori servizio contrattava con una bella di giorno il prezzo di una prestazione sessuale: lui in auto, col finestrino abbassato. Lei a sciorinare le prelibatezze del menù della casa, coi relativi costi. È finita con un verbale al mancato cliente, rimasto a digiuno ma con un conto salato ugualmente da pagare: 500 euro di sanzione amministrativa. Il vigile bresciano, però, non se n'è fatta una ragione: conferito mandato all'avvocato Giambattista Bellitti, ha presentato ricorso. Il giudice Guido Mutti gli ha dato ragione, ripescando una pronuncia con cui, nel 2011, la Corte Costituzionale aveva già tolto ai sindaci il potere di adottare ordinanze contro il moltiplicarsi delle prostitute lungo le strade. Ed ha ricordato: «Se la prostituzione non costituisce un'attività illecita, è preclusa la possibilità di porre delle regole che creino ostacolo o intralcio alla sfera generale di libertà dei singoli».
Caso chiuso, verbale annullato. Come ormai da prassi, del resto. Dal 2013 è costante l'orientamento della Cassazione: per la Corte non solo non commette un illecito amministrativo chi mercanteggi con una prostituta, ma resta nei binari della legge anche la lucciola che per attrarre consumatori arrivi ad esibirsi nuda, magari mostrando i glutei: «Per offendere la pubblica decenza argomentavano nel 2015 i giudici supremi serve un comportamento che susciti nell'uomo medio del tempo presente un senso di riprovazione, disgusto o disagio». E visto che l'uomo medio del tempo presente non si scandalizza più di nulla, lo scorso gennaio al Palazzaccio hanno sdoganato pure la locazione di appartamenti da adibire a case di appuntamento: «Se parametrata a prezzi di mercato, non integra il reato di favoreggiamento, pur nella consapevolezza dell'attività da svolgersi».
L'unica cosa sulla quale gli ermellini non transigono sono le tasse: che sia saltuaria o abituale, hanno stabilito nel 2016, la prostituzione va sottoposta a tassazione. Perché coi santi si può anche scherzare, ma coi fanti di Stato e le loro gabelle no.
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