Muore a 18 anni nello stage in ditta

È stato schiacciato da una lastra di metallo. Nuovo caso per l'alternanza scuola-lavoro

Muore a 18 anni nello stage in ditta

Ancora una vittima del Pcto, i Percorsi per le competenze trasversali e l'orientamento che hanno sostituito l'alternanza scuola-lavoro. Un giovane di 18 anni è morto in un'azienda che produce stampi per materie plastiche a Noventa di Piave, in provincia di Venezia, la BC Service, schiacciato da una lastra di metallo che gli ha colpito le gambe. Immediatamente soccorso, il giovane è però morto poco dopo. Qualche ora dopo si è saputo che il giovane, residente a Ceggia (Venezia), studente del quinto anno di un istituto scolastico di Portogruaro, era in azienda per uno stage scolastico per acquistare i crediti con l'esperienza sul lavoro e raccogliere dati per la tesi di diploma. Il ragazzo era alle prese con un macchinario con cui probabilmente aveva poca dimestichezza quando una barra metallica si è staccata, colpendolo violentemente. I Carabinieri di San Donà di Piave stanno conducendo le indagini in collaborazione con lo Spisal, il Servizio prevenzione igiene sicurezza ambienti di lavoro dell'Azienda sanitaria locale.

Non è il primo caso del genere. Lo scorso 21 gennaio in un'azienda di Lauzacco, in provincia di Udine, uno studente di 18 anni, Lorenzo Parelli, era morto nel suo ultimo giorno di Pcto in un'azienda meccanica, la Burimec. Durante un intervento di carpenteria metallica una putrella lo aveva colpito uccidendolo. Lorenzo era residente a Castions di Strada in provincia di Udine ed era iscritto al centro di formazione professionale del Bearzi, l'istituto dei salesiani a Udine. Un incidente questo che aveva messo in discussione la sopravvivenza dell'istituto dell'alternanza scuola-lavoro, provocando reazioni politiche come quella di Ettore Rosato, coordinatore nazionale di Italia Viva: «Ogni morte sul lavoro - scrisse all'epoca su Facebook - è una sconfitta per lo Stato. E quando a perdere la vita è un ragazzo appena 18enne, alla sua prima esperienza con il mondo del lavoro, è ancora più inaccettabile. Non possiamo rimanere a guardare: serve una risposta delle Istituzioni. Assieme a imprese, enti locali, istituti scolastici dobbiamo trovare strumenti nuovi perché incidenti come quello di oggi in provincia di Udine non possano accadere».

Sempre quest'anno, a maggio, a Merano, uno studente di 17 anni è rimasto gravemente ustionato mentre, in un'officina dove era impegnato nel programma nazionale che prevede esperienze lavorative a integrazione la attività didattica in classe, stava pulendo un forno per la verniciatura delle automobili e una scintilla, probabilmente provocata da un contatto elettrico, ha innescato la fiammata che ha preso in pieno lui e un altro collega più grande.

Il ragazzo era rimasto ustionato in modo molto grave ed era stato ricoverato in un centro specializzato di Murnau, in Baviera-. E il 25 giungo un 17enne, Simone Silvestri, era morto sulla tangenziale di Padova in un incidente che aveva coinvolto lo scooter guidato dal padre che lo stava accompagnando nell'azienda in cui svolgeva l'alternanza.

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