Il cuoricino di Clarissa che continua a battere per quarantacinque minuti dopo l'atroce incidente. La famiglia della piccola che resta aggrappata per tutto quel tempo alla speranza che possa sopravvivere.
Ma alle 13 tutti si sono dovuti arrendere davanti alla notizia che la bambina, che avrebbe compiuto sei anni ad agosto, rimasta coinvolta poco prima in un sinistro a Vigevano, in provincia di Pavia, è morta. L'incidente era avvenuto all'altezza dell'incrocio tra via Quarto e via Mentana, nel centro del paese. Clarissa si trovava a bordo di una Honda Jazz, guidata dalla mamma. Sulla dinamica sono in corso accertamenti da parte della polizia, che ha completato i rilievi di rito per cercare di capire cosa sia realmente accaduto.
Sembrerebbe che, alla base del sinistro, ci sia una mancata precedenza tra l'Honda e una Lancia Ypsilon. L'utilitaria sarebbe uscita da via Quarto senza rispettare l'obbligo di far passare l'Honda, che arrivava su via Mentana da destra. L'avrebbe colpita sulla portiera anteriore e spinta verso un muretto sul lato opposto. Clarissa, che si trovava seduta sul sedile dietro, è volata fuori dall'auto attraverso il finestrino e ha terminato la sua corsa proprio contro quel muro. Ha battuto la testa violentemente. Immediato l'allarme alle forze dell'ordine e ai soccorsi, che sono stati tempestivi. La bimba, che giaceva a terra, è apparsa subito in condizioni disperate. I medici hanno tentato di rianimarla in strada per mezz'ora, ma aveva perso molto sangue ed era incosciente. Allora i sanitari hanno cercato di trasferirla d'urgenza all'ospedale civile di Vigevano, ma la paziente è morta nel tragitto. Sul posto erano intervenute due ambulanze della Croce Azzurra di Robbio e della Croce Rossa di Mortara oltre a un'automedica del 118. Era stato allertato anche l'elisoccorso da Milano, che è stato fatto atterrare allo stadio Dante Merlo, ma che è ripartito senza feriti a bordo. La donna di 46 anni, che era al volante della Lancia, è stata accompagnata invece in codice giallo al San Matteo di Pavia: le sue condizioni fisiche non destano preoccupazione.
Il magistrato di turno ha disposto una serie di accertamenti, compresi gli esami tossicologici obbligatori sulla donna e sulla madre di Clarissa. Si tratta di «atto dovuto» nel fascicolo aperto dalla Procura. Sembra però inverosimile che la piccola a bordo della Honda viaggiasse assicurata regolarmente con le cinture di sicurezza. Era figlia unica e il papà è un operaio. Ieri mattina non era andata a scuola dell'infanzia perché la mamma la stava portando a fare le vaccinazioni. «Siamo costernati ha detto il sindaco di Vigevano Luigi Parolo e vicini al dolore della famiglia. Di fronte a quanto successo, le parole non valgono nulla. Il dolore è troppo grande. L'intero paese si stringe intorno ai genitori, la nostra comunità cercherà di sostenerli.
Si erano trasferiti a vivere a Cassolnovo da qualche anno, prima vivevano in provincia di Novara, e si erano inseriti molto bene. La mamma frequenta la vita cittadina, la piccola, figlia unica, era iscritta alla nostra materna. Davvero, siamo tutti senza parole».
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