Un murale "intitola" a Berlusconi la strada in cui è nato

Il disegno dell'artista Palombo davanti al palazzo dove è cresciuto il Cavaliere

Un murale "intitola" a Berlusconi la strada in cui è nato
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Via Volturno è l'Isola che non c'è. Il quartiere di Silvio Berlusconi lo ama poco e lo celebra ancora meno. Abitava nell'elegante palazzo 34 e dormiva in soggiorno, quand'era bambino. Stavano lì in cinque: papà Luigi, mamma Rosa, la sorella Maria Antonietta, Silvio e il fratello Paolo. Ma oggi non ci pare nessuno ed era geograficamente «assediato» già da allora: dal lato sinistro una della più grandi case popolari di Milano, di fronte, sempre a sinistra (tutto molto emblematico) l'allora sede dei Ds e oggi, proprio in faccia al palazzo in cui è cresciuto il Cavaliere, sventolano tende rosse e bandiere della Pace sulla cooperativa Sassetti che ospita anche una scuola di clown. Ecco proprio lì, sulla grigia colonna d'areazione della metropolitana Lilla, l'artista AleXsandro Palombo ha realizzato un murales con l'immagine del fondatore di Forza Italia e accanto la targa: «Via Silvio Berlusconi».

«Via Volturno è anche un po' troppo piccola... Per lui ci vorrebbe lo stadio, o qualcosa del genere. Però certo, il Volturno è un fiume e quindi non ruberebbe nulla a nessuno e magari finalmente nessuno avrebbe qualcosa da dire. E poi è qui che è nato, avrebbe un senso». Non ha esattamente le phisique du role di un berlusconiano, ma la sua visione ci stupisce. Ha quarant'anni, un bellissimo cane bianco a macchie nere, fa il fotografo e abita all'Isola da abbastanza tempo per avere coscienza ma non memoria. «Scommetto che tra qualche ora lo avranno già imbrattato» dice un altro abitante della zona decisamente scettico per il murales col ritratto di Berlusca. Il quattro volte presidente del Consiglio è in completo blu, sorriso ottimistissimo, pennello e secchio di vernice in mano: «self-made man» è il marchio sulla tanica della tinta. L'Isola ha due anime, una un po' più vintage che è qui dalla prima ora, magari ha ereditato l'esercizio commerciale di famiglia dagli anni Ottanta o anche da prima e contro al fatto di intestare la via a Silvio non ha proprio nulla in contrario «Con tutto quello che ha fatto per l'Italia, e per il Milan...». Ma qui, negli ultimi anni, si è affacciato anche tutto un altro pubblico, la zona è diventata chic (per non dire radical chic) in alcuni tratti, e «fritto misto» in altri (dalle veline all'imprenditore al calciatore), i prezzi delle case sono esplosi («no, quella in cui abitava Berlusconi non costa più delle altre» assicura il titolare dell'agenzia immobiliare) e c'è anche tutto un rimestamento sociale che con la storia del presidente operaio non ha nulla a che vedere e non ha memoria.

«Il murales di Berlusconi? Sì l'ho visto su TikTok. Ma per carità, sono interista» dice un sedicenne davanti alla chiesa della via accanto. Ha i pantaloncini corti e la ganza con ciglia finte al seguito.

«Si figuri che esiste un gruppo su Facebook Isola, vita nel quartiere lilla, ci sono esercenti e abitanti, ma quando è stata postata la foto del murales sono piovute una serie di insulti» racconta il panettiere più «vecchio» del quartiere. E il barista «storico» che cioè è qui dal 1982: «Ho visto Berlusconi nel 1994, quando ha vinto le elezioni è venuto a salutare il signor Ettore, il suo lattaio. Per me potrebbero intestargli qualunque cosa».

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