Musk jr incontra la premier e Giuli. Il ministro: "Cose belle per l'Italia"

Il fratello minore di Elon a Palazzo Chigi con Stroppa e la moglie di Bocelli. La polemica del Pd

Musk jr incontra la premier e Giuli. Il ministro: "Cose belle per l'Italia"
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Visita a sorpresa a Palazzo Chigi di un terzetto d'eccezione: Kimbal Musk, Andrea Stroppa e Veronica Berti. Kimbal Musk è entrato indossando un gran cappello di cowboy. Pare che sia sua abitudine portarlo e questo però ha incuriosito i cronisti, che hanno subito scoperto la sua identità e il suo legame strettissimo col Musk più importante: Elon. Kimbal è il fratellino di Elon, lavora con lui in Tesla e in molte altre sue imprese. Lui si definisce «Chef», ristoratore, imprenditore e filantropo. Andrea Stroppa ormai tutti sapete chi è: l'uomo che rappresenta Musk in Italia. Silenzioso e attivissimo. Mago della rete e delle tecnologie. E infine Veronica Berti, anche lei parente di una persona famosa. E precisamente è la moglie di Andrea Bocelli.

In che consisteva la missione misteriosa? Si è scoperto che era andato lì per incontrarsi con Alessandro Giuli, il ministro della cultura, il quale ha spiegato che l'incontro è stato realizzato perché si sta lavorando a un progetto comune. Un colloquio privato a margine del quale Giuli ha domandato a Giorgia Meloni se avesse piacere di andare a stringere la mano a Kimbal. Cosa che è avvenuta. Prima di lasciare Palazzo Chigi, Musk ha avuto anche un brevissimo saluto col vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini. Apriti cielo! Il Pd si è trasformato in Sherlock Holmes per scoprire il mistero. Irene Manzi, capogruppo Pd nella commissione Cultura della Camera, ha rilasciato alle agenzie una dichiarazione di fuoco: «Deve riferire in Parlamento - ha detto - deve dire cosa si son detti con Musk. Palazzo Chigi ormai è diventata la dépandance del miliardario Usa. Giuli parli e spieghi!».

«Alessandro Giuli, in qualità di ministro della Cultura, ha il dovere di rispondere e non di fare battutine criptiche Ha l'obbligo di spiegare pubblicamente cosa si sono detti, quali temi sono stati affrontati e quali eventuali accordi o progetti sono stati discussi», hanno dichiarato in una nota gli esponenti pentastellati in commissione cultura. Giuli ha così risposto : «Mi chiedete di che progetti abbiamo parlato? Solo cose belle, è troppo presto per anticipare».

I giornalisti gli hanno chiesto se son cose che riguardano l'Italia: «Anche l'Italia - ha risposto il ministro - di più non posso dire sennò si va troppo avanti». Allora i giornalisti hanno domandato quali siano i settori interessati al progetto. «Se ci sono io - ha detto - in genere si parla di cultura». Diciamo che si tratta della classica tempesta in un bicchier d'acqua.

Non si capisce proprio perché il ministro della Cultura non possa incontrare interlocutori stranieri, né perché avrebbe il dovere di chiedere il permesso alle opposizioni. Forse Pd e 5 Stelle, in realtà, sono ancora convinti di stare loro al governo.

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