I capricci da top, i bicchieri lanciati contro i paparazzi, le stanze d'hotel sfasciate durante le liti col fidanzato milionario di turno, le foto con i capelli troppo radi sulla fronte, le foto con le extension, con la mamma, con Nelson Mandela, con Gianni Versace... Le lacrime, il corpo da statua, la rabbia, le copertine, le passerelle, un patrimonio da sessanta milioni di dollari, la condanna ai lavori socialmente utili. Sempre seduta su una mezza conchiglia la Venere Nera: perfetta ma scomoda. Fino, pare, allo scorso maggio, il 18 maggio, per l'esattezza. Quando «all'improvviso», a cinquantun'anni, Naomi Campbell annuncia con una foto sui social di essere diventata mamma. Non si sa nulla della gravidanza, non si sa nulla del padre, non si sa nulla (neppure oggi) del nome della bambina. Ma è così: «Una bellissima piccola benedizione mi ha scelto per essere sua madre, sono così onorata di avere quest'anima gentile nella mia vita» scriveva la modella nel suo post a corredo della foto di due minuscoli piedini. Ovviamente gossip, ipotesi e illazioni si erano scatenati per giorni.
Oggi, la bimba ha nove mesi e Naomi ha scelto di mostrarla al mondo dalla copertina di British Vogue e di chiarire: «Non è stata adottata, è mia figlia». Naomi nuda, con una criniera leonina, che stringe la sua bambina tra le braccia. C'è chi dice che le foto e l'intervista rilasciata al mensile non siano che un «assaggio»: qualcosa per tenere vivo l'interesse in attesa di una biografia che uscirà a breve e che conterrà, finalmente, le risposte a tutte le domande. Nel frattempo la Campbell si dice entusiasta e intenerita dal suo ruolo di madre, felicemente sorpresa dalla scoperta costante di questa piccola creatura che «è una bimba molto buona: dorme, piange pochissimo, e mi dicono che è molto sveglia per la sua età. Ride molto. Quasi parla e penso che camminerà prima di gattonare. Ha già sei dentini... È una guerriera! E sono fortunata, le piace viaggiare con me. Non piange né al decollo né all'atterraggio». A conferma del Dna, sembra che anche sui set fotografici la piccola sia perfettamente a proprio agio: «Ama le luci. È curiosa. Guarda tutti dritta negli occhi» spiega sempre la neomamma.
E come se la prima «fulminea» gravidanza non avesse già sollevato sufficienti quesiti, la modella ha dichiarato che non le dispiacerebbe affatto avere altri figli. Evidentemente incurante degli anni che inseguono perfino lei, anche se con effetti differenti rispetto al resto del mondo, va detto. Sulla copertina appare un po' meno scolpita, i muscoli non sono tirati e definiti come sempre: ma c'è la sua faccia che spacca le pietre e c'è Naomi, che resta inarrivabile. Ed è anche meglio perché sembra abbia abdicato alla se stessa di sempre in favore del vero, nuovo ruolo che finalmente ha scoperto definirla: la madre. «È la cosa migliore che io abbia mai fatto» ripete parlando di sua figlia. Così forse arriveranno fratelli e sorelle. Naomi è capace di tutto. A cinquantun'anni oscura le giovani modelle, le madri ventenni, le donne più belle del mondo. Sottrae attenzioni, copertine e passerelle a chiunque, procrea da sola, quando vuole, come vuole. Riesce a serbare il mistero per nove mesi e poi ad avere l'attenzione del mondo con un solo post su Instagram. Sa quando concedersi e quando ritrarsi, quando stare sotto le luci e quando eclissarsi in un cono d'ombra. Sa farsi obbedire dall'universo, ma non sempre sa portarsi nell'universo. Troppo spesso infelice, sempre complicatissima, irascibile, quasi ingrata. Un'eletta senza pace. Ci auguriamo che questa bimba la rappacifichi con tutto, con se stessa innanzitutto, e ci auguriamo che questa piccola possa vedere sempre e solo il lato migliore di sua madre. Che questa copertina, che le ritrae nude e abbracciate, sia una davvero una nascita, per entrambe. Non è mai tardi per partorire la parte migliore di se stessi, in questo Naomi ha ragione.
Per il resto, pare non si spaventi all'idea di affidarsi alla scienza e di fare a meno di chiunque, tranne, dallo scorso maggio, di sua figlia.Che esibisce come un trofeo, in senso buono, perché malgrado la carriera e la fama mondiale e infiniti primati e un patrimonio da uomo milionario, «è la cosa migliore che abbia mai fatto».
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