Napoli, centrodestra unito. Il Pd precipita in Calabria.

La candidata presidente Ventura si sfila dalla corsa. In Campania si ricuce con Maresca.

Napoli, centrodestra unito. Il Pd precipita in Calabria.

È sempre più una corsa a ostacoli la ricerca dei candidati per le Amministrative e le Regionali, complice un quadro politico in costante evoluzione e l'emergere di situazioni impreviste. Se il centrodestra ha individuato i propri nomi per Roma, Torino e per la Calabria, ma fatica a chiudere per Milano e Napoli, il centrosinistra si ritrova improvvisamente e a sorpresa senza candidato per la corsa nella Regione guidata fino alla sua prematura scomparsa da Jole Santelli.
Il colpo di scena, un vero terremoto per la coalizione allargata ai Cinquestelle, arriva nella serata di ieri. Maria Antonietta Ventura - indicata da Enrico Letta, Giuseppe Conte e Roberto Speranza - annuncia il passo indietro e ritira la propria disponibilità. «Avevo deciso di raccogliere l'invito a candidarmi e condurre una battaglia fiera e leale, a viso aperto, con parole chiare e proposte concrete per ridare dignità alla Calabria e orgoglio ai calabresi. Preferisco però, con dolore, fare un passo di lato per evitare che vicende, che - lo sottolineo con forza - non mi riguardano personalmente, possano dare adito a strumentalizzazioni che nulla avrebbero a che fare con il merito della campagna elettorale. Ho la responsabilità di tutelare le oltre 1.000 famiglie dei lavoratori diretti e indiretti relativi alle aziende del mio gruppo. L'impegno sociale e civico a tutela dei calabresi proseguirà, con ancora maggiore determinazione».
La ragioni dell'improvviso dietrofront vanno ricercate in un doppio ordine di problemi. Il primo, a cui l'imprenditrice - che con la sua famiglia guida un gruppo leader in Europa nello scartamento ridotto ferroviario - fa riferimento, riguarda alcune ombre e problemi giudiziari che riguardano la sua impresa. Pare, infatti, che si profili una interdittiva antimafia per un'azienda del suo gruppo, un problema già fronteggiato anche in passato. L'altro ostacolo è più politico ed è legato alle reazioni non proprio entusiaste registrate sul territorio con alcuni sindaci schieratisi contro i vertici nazionali e una scelta ritenuta «scellerata» e «ricaduta su una persona sicuramente rispettabile, ma certamente sconosciuta al mondo della politica».
Nel centrodestra continuano, invece, le grandi manovre per la definizione dei candidati mancanti per le grandi città. Innanzitutto Milano dove prende quota la candidatura di Luca Bernardo direttore della Casa di Pediatria del Fatebenefratelli, specie dopo il passo indietro di Andrea Farinet, docente della Bocconi. Spiragli di luce anche a Napoli dove si continua a lavorare per ricucire con il pm Catello Maresca e trovare una soluzione che tenga insieme il profilo civico e la presenza dei simboli dei partiti.

«Interesse per il percorso civico di Maresca che sta costruendo una vera alternativa di governo» viene espresso dal coordinamento di Napoli di Forza Italia, che chiede al candidato «di condividere un programma concreto per il futuro della città». Forza Italia comunque «conferma la volontà di presentare il proprio simbolo».

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