Roma, esterno giorno ieri. Osvaldo Napoli, consigliere comunale di Torino già parlamentare del centrodestra. Una vita politica iniziata a metà degli anni Settanta nella Democrazia cristiana a Giaveno e poi proseguita in Forza Italia. Napoli sta uscendo dalla Camera dei deputati per recarsi agli uffici dei gruppi parlamentari al Vicario. All’angolo con l’albergo Nazionale lo blocca una troupe televisiva.
Chi era?
“Per Striscia la notizia mi stava intervistando la finta mamma della sindaca di Roma Virginia Raggi (la cabarettista Valeria Graci, ndr). Mi sono fermato a scherzare, sono autoironico”.
Poi cosa è successo?
“All’improvviso dal nulla sono spuntate 11 persone che ci hanno circondati. In tre, due uomini e una donna, mi sono venuti vicino, si sono definiti gruppo dei forconi e uno ha iniziato a leggermi un finto mandato d’arresto in nome del popolo italiano”.
Lei come ha reagito?
“Pensavo a uno scherzo televisivo tipo Le Iene. Invece all’improvviso un energumeno mi ha stretto alle braccia cercando di trascinarmi via con la forza mentre la donna gridava contro i politici dicendo che voleva vederli tutti in galera”.
La piazza Montecitorio è sempre presidiata dalle forze dell’ordine. Perché non sono intervenute immediatamente?
“Per carità, avranno pensato come me a uno scherzo all’inizio. E comunque appena questo tizio ha iniziato a trascinarmi con la forza, alcuni poliziotti lo hanno fermato e identificato”.
Ha iniziato la sua carriera politica negli anni di piombo, in pieno terrorismo politico. Cosa pensa di questa situazione?
“Il momento è davvero delicato. Non credo si possa tornare a quegli anni terribili. Certo, l’episodio è allarmante”.
Cosa la allarma?
“Toni esasperati possono certamente influenzare le menti più deboli. Mi chiedo però chi ci sia dietro a queste persone che mi hanno aggredito, visto che i Forconi ufficiali hanno preso le distanze da quest’aggressione. Qualcuno ha scritto il finto mandato d’arresto a quell’uomo, visto che certamente non conosceva di suo il linguaggio giuridico”.
Prenderà una scorta dopo quest’episodio?
“Assolutamente no. Sono consigliere comunale, sono stato sindaco per quasi trent’anni, sono abituato a stare in mezzo alla gente e a parlare con tutti. E continuerò a farlo”.
Invece il professor Paolo Becchi, filosofo e accademico, è di avviso diverso: “Quest’aggressione è il segno di un malessere crescente del popolo italiano. Come si fa a varare un governo che abbia il compito di continuare le riforme che il popolo ha bocciato?”
Che c’entrano le riforme professore?
“C’entrano eccome! Il popolo non ce la fa più, c’è un disagio che ha toccato il fondo”.
Ma Osvaldo Napoli non è nemmeno più parlamentare…
“Ma la gente non distingue più tra maggioranza e opposizione, potevano prendere chiunque. In quel momento hanno visto Osvaldo Napoli e se la sono presa con lui”.
Quella subita da Osvaldo Napoli non è un’aggressione squadristica?
“Mi sembra più un atto dimostrativo, sintomo di un disagio crescente”
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