Nato, paura nucleare. "Allarme Zaporizhzhia. Subito un'ispezione"

Stoltenberg: "Mosca ritiri le truppe e autorizzi l'Aiea a entrare nella centrale". Oggi il vertice Zelensky-Erdogan-Guterres. Gas, sale il prezzo

Nato, paura nucleare. "Allarme Zaporizhzhia. Subito un'ispezione"

Da città sconosciuta o al massimo nota solo perché sede di una centrale nucleare a snodo fondamentale per l'Europa e, forse, per il mondo intero. Da quando è iniziato il conflitto in Ucraina, Zaporizhzhia è diventata una città fondamentale. Il suo controllo è in bilico tra russi e ucraini e la sua sorte tiene col fiato sospeso l'Europa. I rischi sono enormi e il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ora alza la voce: «È necessaria un'ispezione urgente dell'Aiea» ha detto Stoltenberg, ribadendo la richiesta di un «ritiro» delle truppe russe dalla zona. Il sequestro dell'impianto da parte della Russia «rappresenta una seria minaccia per la sicurezza e la protezione di questa struttura e aumenta i rischi di un incidente nucleare», ha aggiunto. Mentre c'è il rischio concreto di un nuovo aumento del prezzo del gas.

Ma intanto, la guerra va avanti. Almeno 12 russi sono rimasti uccisi in un raid delle forze ucraine su una base militare a Nova Kakhovka, occupata dai soldati di Mosca. Su Telegram postate alcune foto di camion in fiamme e di edifici in macerie. Da settimane gli ucraini preparano la controffensiva nella regione di Kherson dove la sindaca di un villaggio è stata rapita perché accusata di non voler collaborare con le forze russe che hanno occupato la città. Gli ucraini non stanno a guardare e studiano una nuova strategia volta a «creare il caos all'interno delle forze russe» colpendo le linee di rifornimento degli invasori in profondità nei territori occupati. Lo ha detto il principale consigliere chiave del presidente ucraino Zelenskiy, Mykhailo Podolyak in un'intervista al Guardian. Podolyak ha avvertito che potrebbero esserci altri attacchi nei «prossimi due o tre mesi» simili a quelli che ieri hanno colpito un nodo ferroviario e una base aerea in Crimea, e che la settimana scorsa hanno colpito l'aerodromo Saky. «La nostra strategia è quella di distruggere la logistica, le linee di rifornimento e i depositi di munizioni e altri oggetti delle infrastrutture militari. Sta creando caos all'interno delle loro stesse forze», ha detto.

Ma l'offensiva russa continua. La scorsa notte sono stati lanciati due missili contro l'Università Nazionale del Mar Nero nella già martoriata Mykolaiv. Lo ha riferito via social il sindaco Oleksander Sienkevych. «Pochi giorni fa ho pubblicato un video e ho mostrato che lì non c'è una base militare e che vi lavorano impiegati universitari», accusando i russi per l'ennesimo attacco. In un altro raid, i russi hanno ucciso due persone e ferite altre sette nell'oblast di Donetsk nei combattimenti per il controllo della zona. Distrutto anche un centro ricreativo e diversi edifici.

C'è ancora uno spiraglio per le trattative, anche se piccolo. Oggi il presidente turco Recep Tayyip Erdogan volerà a Leopoli dove incontrerà il presidente ucraino Zelensky e il segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres. Nell'agenda del vertice anche la questione Zaporizhzhia ma anche quella relativa all'export di cereali con Guterres che visiterà anche il porto di Odessa. Ieri altre quattro navi che trasportano farina, olio di semi di girasole e mais sono partite proprio da Odessa e Chornomorsk, dopo lo sblocco seguito agli accordi di Istanbul.

Intanto un altro allarme arriva dalla Germania: secondo l'intelligence tedesca, Mosca ha aumentato le attività di propaganda e spionaggio all'estero che «prolifererà negli ambienti estremisti e alimenterà una narrativa cospiratoria con lo scopo di aprire un varco nella nostra società».

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