Nel partito dei bocciati Lotito, De Girolamo e l'economista modella

Il patròn della Lazio trombato per pochi voti D'Alessandro unica grillina fuori in Campania

Nel partito dei bocciati Lotito, De Girolamo e l'economista modella

I sommersi e i salvati atto secondo. Con il passare delle ore si svela il destino personale di molti candidati eccellenti alle elezioni di domenica scorsa, che vivono ore di gioia, di avvilimento o di ansia a seconda dell'elezione a deputato o senatore, spesso legata a calcoli cervellotici. Non si uccidono così anche i parlamentari.

Sommersi. Claudio Lotito è uno che cade sempre in piedi. E chissà che anche stavolta non trovi il busillis per sbarcare a Palazzo Madama. Dai conteggi infatti sembrerebbe che per un pugno di voti non sia scattato il secondo seggio per il centrodestra al proporzionale nel collegio campano in cui era candidato. E Clemente Mastella gli ha consigliato: «Fai ricorso, per così poche schede...». Possibili sorprese. Non è servita la bellezza e la competenza ad Alessia D'Alessandro, l'ex modella ed economista (ma lei sostiene di essere solo una lettrice dell'Economist) che ha collaborato con la Cdu di Angela Merkel. È riuscita nell'impresa di essere l'unica candidata pentastellata a non vincere il duello uninominale nella regione dimaioizzata. L'anomalia è accaduta ad Agropoli, dove a trionfare è stata Marzia Ferraioli del centrodestra. Lei però, la bionda che parla cinque lingue, l'ha presa bene: «È stata l'esperienza più bella della mia vita». Delusa lei, più delusi ancora tutti i deputati uomini che volentieri l'avrebbero incontrata in Transatlantico. A casa anche Fabio Giambrone, ex senatore fedelissimo di Leoluca Orlando: travolto dal flop democratico, dovrà trovare un nuovo lavoro. E tra i non politici di professione out Domenico Fioravanti, primo oro olimpico italiano nel nuoto a Sydney 2000, candidato pentastellato alla Camera: battuto nel collegio Torino 2 da Roberto Rosso del centrodestra e senza paracadute, ha solo la chance di diventare ministro dello Sport in un attualmente improbabile governo a cinque stelle. Fuori anche l'ex ministro del governo Prodi Cesare Damiano, terzo nel suo collegio umbro nelle fila del Pd; Raffaele Fitto, travolto dall'insuccesso della lista Noi per l'Italia in Puglia; Benedetto Della Vedova, a cui non si è aperto il paracadute proporzionale dopo il secondo posto nel suo collegio di Prato nel centrosinistra in quota +Europa; e Giuseppe Fioroni, ex ministro progressista, terzo nel collegio uninominale alla Camera e per cui l'airbag del listone ha fatto cilecca. Infine esclusa anche Nunzia De Girolamo, candidata in extremis come capolista nel proporzionale alla Camera nel collegio di Bologna-Imola per Forza Italia, dove non è scattato il ripescaggio.

Salvati. Della truppa di piddini e liberisti-e-ugualisti che hanno usato il paracadute del proporzionale per atterrare placidi a Montecitorio o Palazzo Madama abbiamo detto ieri. Alla lista aggiungiamo lo smacchiatore di giaguari Pierluigi Bersani, Tra i miracolati del proporzionale c'è una vecchia conoscenza della politica italiana: Sandra Lonardo, moglie del già citato Mastella, già presidente del consiglio regionale della Campania, poi inquisita e assolta dopo quasi dieci anni di vicenda giudiziaria per concussione.

Sconfitta all'uninominale nel collegio di Benevento con il 33,2 per cento dei voti dalla pentastellata Danila De Lucia (44,5), è stata ripescata in ben due listini del proporzionale e farà il suo esordio a Palazzo Madama. Ripescaggio anche per l'economista della Lega Claudio Borghi, sconfitto nel suo collegio uninominale di Siena, si è salvato con il collegio «di sicurezza» del plurinominale.

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