È massimo l'impegno della ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock, per impedire una conflagrazione generale in Medio Oriente dopo l'attacco di Hamas contro Israele del 7 ottobre. Da allora, l'esponente dei Verdi ha effettuato otto visite nella regione, dove ha affermato la massima solidarietà della Germania con lo Stato ebraico, ribadendo il suo diritto all'esistenza e alla difesa. Allo stesso tempo, Baerbock ha esortato Israele al rispetto del diritto internazionale umanitario nella guerra contro Hamas nella Striscia di Gaza e a permettere l'accesso di più aiuti umanitari nel territorio palestinese per evitare una carestia. Dopo l'aggressione dell'Iran contro Israele del 13-14 aprile, in vista dell'imminente ritorsione dello Stato ebraico, all'azione di Baerbock si è aggiunto un altro obiettivo: evitare un incendio in Medio Oriente. «Nessuno deve gettare benzina sul fuoco» e «Stati terzi» non devono essere coinvolti nella riposta israeliana, ha dichiarato Baerbock il 16 aprile. Messaggi al primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, affinché la reazione contro l'Iran fosse limitata e non colpisse i suoi alleati in Libano, Siria, Iraq e Yemen. Baerbock annunciava poi di partire per Gerusalemme, nel suo ottavo viaggio in Medio Oriente dal 7 ottobre, per incontrare Netanyahu.
Avvenuto il 17 aprile, il colloquio ha avuto toni molto accesi e ben poco diplomatici, secondo l'emittente televisiva israeliana Channel 13. Lo scontro si sarebbe consumato sulla carestia a Gaza. Netanyahu avrebbe fatto visionare a Baerbock delle immagini per dimostrare che le condizioni sulla costa del territorio palestinese non sono drammatiche. Baerbock si sarebbe offerta di mostrare al leader del Likud dal proprio cellulare foto di bambini di Gaza affamati. Con la tensione che saliva, Netanyahu avrebbe consigliato a Baerbock di guardare immagini del litorale di Gaza, sostenendo che lì non si registrano casi di carestia. La ministra degli Esteri tedesca avrebbe respinto il suggerimento, affermando che queste foto non corrispondevano alla realtà. «Noi non siamo come i nazisti!», avrebbe allora sbottato Netanyahu, sottolineando come le immagini fossero autentiche.
Il riferimento del capo del governo israeliano è a un film di propaganda girato nel 1942 all'interno del ghetto di Varsavia da una troupe tedesca, che mostrava gli ebrei condurre una vita ordinaria sotto l'occupazione nazista. Non è accertato che l'incontro tra Baerbock e Netanyahu sia andato effettivamente come ricostruito. «Notizie distorte», dice Baerbock, che non vuole «commentare colloqui riservati».
È, invece, certo che Israele non ha ascoltato la ministra degli
Esteri tedesca e ha bombardato non soltanto l'Iran, ma anche la Siria e l'Irak nella notte del 19 aprile. Un bel regalo per la Guida suprema della Repubblica islamica, l'ayatollah Ali Khamenei, che ieri ha compiuto 85 anni.
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