New York, retate contro gli immigrati

Nella città simbolo Dem anche la segretaria alla Sicurezza in giubbotto antiproiettile

New York, retate contro gli immigrati
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Donald Trump intensifica la stretta ai clandestini nelle città americane e arriva a New York, roccaforte democratica e una delle città santuario che proteggono gli immigrati. E durante i raid scattati all'alba di martedì, insieme agli agenti dell'Ice (l'Immigration and Customs Enforcement) c'era anche la neo segretaria per la Sicurezza Interna Kristi Noem. «Sacchi di immondizia come questo verranno rimossi di continuo dalle nostre strade», ha commentato indicando uno degli arrestati nel Bronx.

Sottolineando su X il successo dell'operazione, la segretaria ha postato alcune immagini di se stessa con indosso un giubbotto antiproiettile dell'Ice, circondata da ufficiali pesantemente armati. «Stiamo facendo esattamente ciò che il presidente Trump ha promesso al popolo americano, rendere le nostre strade sicure. In diretta da New York questa mattina», ha scritto.

L'obiettivo delle forze dell'ordine - coordinate dalla Drug Enforcement Administration (Dea) - è stato l'arresto di migliaia di immigrati con precedenti penali inclusi reati gravi come rapimento, aggressione e furto con scasso e uno con un mandato di cattura dell'Interpol per omicidio nella Repubblica Dominicana.

I blitz nella Grande Mela fanno parte di una vasta operazione nazionale che include anche altre città dem tra cui Chicago, Seattle, Atlanta, Los Angeles e New Orleans.

A scatenare l'ira dei repubblicani nelle scorse ore è stato il video che Selena Gomez ha postato su Instagram, in cui la co-star di Emilia Perez si scaglia singhiozzando contro le espulsioni di migranti volute da Trump. «Deportatela in Messico», ha affermato Sean Parker, ex candidato al Senato dello Utah, e lo stesso ha chiesto in un post su X Sean Strickland, che pratica arti marziali con l'Ultimate Fighting Championship (Ufc). Mentre lo zar dei confini Tom Oman ha assicurato che l'amministrazione Usa «andrà avanti con l'operazione senza scuse per nessuno», ed è per il bene della nazione, poiché «renderemo più sicure le nostre comunità». Nel video intitolato I'm sorry, mi dispiace, condiviso con i suoi 420mila follower, Gomez ha detto tra le lacrime: «Tutta la mia gente viene attaccata, anche i bambini. Non capisco. Vorrei fare qualcosa ma non posso. Non so cosa fare. Proverò di tutto, lo prometto». Le critiche online, tuttavia, sono state talmente tante che hanno spinto l'attrice a rimuovere il filmato: «Evidentemente è sbagliato mostrare empatia per il prossimo», ha dichiarato poi. Messicana-americana di terza generazione, la star nel 2019 ha prodotto un documentario intitolato Living Undocumented e su Time ha raccontato la storia dell'immigrazione illegale dei suoi nonni in Messico, col padre nato in Texas poco dopo che è diventato cittadino grazie allo ius soli. E proprio contro lo ius soli si è espressa nuovamente ieri la portavoce della Casa Bianca, Katerine Leavitt, spiegando di ritenerlo «incostituzionale» e ricordando che per questo il presidente ha formato l'ordine esecutivo per abolirlo.

Per dare corso alla valanga di decreti firmati dal 47esimo comandante in capo, la Casa Bianca ha ordinato la sospensione di tutte le sovvenzioni e i prestiti erogati dal governo che possano entrare in conflitto con le sue politiche, bloccando di fatto in diversi Stati i siti di Medicare, l'assicurazione sanitaria per le persone più indigenti, nonostante le rassicurazioni che l'Amministrazione aveva dato in giornata.

Come riporta il Washington Post, il direttore ad interim dell'ufficio del bilancio, Matthew Vaeth, ha dato istruzione alle agenzie federali di «sospendere temporaneamente tutte le attività relative agli obblighi e all'erogazione dell'assistenza finanziaria federale che possano avere a che fare con i decreti», per verificare se i programmi in atto sono coerenti con le misure di Trump che vietano la diversità, l'inclusione e limitano la spesa per l'energia pulita.

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