«Nessun dietrofront», fanno sapere dal ministero dell'Interno, ma le Ong del mare vincono ancora, sbarcando sempre i migranti in Italia. Le navi dei talebani dell'accoglienza, Humanity 1 e Geo Barents stanno attraccando a Bari e Salerno per fare scendere un totale di 509 persone, comprese donne e minori. Si aggiungono ai 97.263 migranti arrivati da gennaio.
Questa volta il pretesto, reale, è il maltempo e il mare mosso. Quando hanno recuperato i migranti, soprattutto all'inizio della nuova missione nel Mediterraneo centrale, il mare era calmo. Non solo: la prima ondata di migranti è stata presa a bordo dalla Louise Michel a una trentina di miglia della costa libica, come se fosse un «appuntamento» e trasbordata sull'ammiraglia Humanity 1, che batte bandiera tedesca. Louise Michel ha bandiera inglese, non è minimamente omologata per operazione di soccorso e risulta finanziata dal misterioso Banksy. Il paradosso è che a Roma e Trieste sono in esposizione le opere dell'artista di strada e le amministrazioni comunali pagano fior di diritti, che servono, almeno in parte, a finanziare le Ong del mare.
Dal ministero dell'Interno spiegano che è stato concesso «il via libera all'approdo delle navi perchè l'approssimarsi del maltempo e le condizioni del mare avrebbero a breve esposto le persone a bordo a rischi».
In pratica, per un motivo o per l'altro, i talebani dell'accoglienza, che si sentono al di sopra degli Stati, dei governi e delle leggi nel nome di un superiore diritto umanitario, a loro uso e consumo, l'hanno sempre vinta. Geo Barents di Medici senza frontiere, che batte bandiera norvegese e Humanity 1 dei tedeschi dell'Ong Sos Humanity sono le stesse che hanno sfidato il governo Meloni poche settimane fa riuscendo a sbarcare tutti i migranti in Italia.
Le fonti del Viminale spiegano: «Quello che è successo in queste ore conferma il quadro che ci siamo fatti. Le azioni delle Ong, spesso rischiose e provocatorie, favoriscono in molti casi l'ingresso in Italia di migranti economici che non hanno alcun diritto a entrare e rimanere. E questo a prescindere dai dichiarati intenti umanitari». Tradotto sembrerebbe favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Dal Viminale aggiungono che «le Ong rappresentano un fattore che incentiva i migranti a partire. Fanno pattugliamento sistematico. Portano in acque italiane migranti raccolti in acque di altri Paesi. Raccolgono in mare persone che hanno pagato uno scafista, un criminale, per entrare illegalmente in Italia». In sostanza, «alcune Ong finiscono per rappresentare, anche loro malgrado, un elemento chiave della filiera che ingrossa l'immigrazione irregolare in Italia».
Se così fosse, non dovrebbe essere impossibile fermare i talebani dell'accoglienza via mare. Al Giornale risulta che si stanno studiando delle mosse che puntano al sequestro vero e definitivo delle navi della flotta di 18 unità, che continua a sbarcare migranti in Italia. Le strade sono due: nuove norme che portino alla confisca delle imbarcazioni e all'interdizione dell'equipaggio oppure fare intervenire gli Stati di bandiera che riconoscano l'impossibilità del soccorso sistematico. Il problema è che dall'Europa ci si può aspettare ben poco e pure Germania e Norvegia, che prestano la loro bandiera alle Ong del mare, sono restie a fermare gli sbarchi in Italia.
Nel frattempo la sfida navale dei
talebani dell'accoglienza non si ferma: le ammiraglie si danno il cambio per trasportare sempre più gente. Adesso è la tedesca Sea Eye 4, che ieri sera si trovava tra Pantelleria e la Tunisia, a dirigersi verso la Libia.
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