La Nigeria "respinge" Salvini: negato il visto sul passaporto

Il leader del Carroccio ribatte al Papa sull'immigrazione: "I muri cadono se ci sono regole". E attacca Renzi: "È senza palle, in Siria usi le armi". Poi lancia Souad Sbai al Comune di Roma

La Nigeria "respinge" Salvini: negato il visto sul passaporto

Il viaggio in Nigeria non ci sarà. La partenza era prevista per domani ma Matteo Salvini ha ritirato il passaporto senza il visto necessario. "Me ne farò una ragione, ci tornerò quando avranno compreso che noi siamo qua per aiutarli", ha detto Salvini a Radio Padania spiegando con una certa delusione che "era tutto pronto". "Avevo anche fatto la vaccinazione per la febbre gialla e sono stato due giorni a letto - ha raccontato - e invece non si parte. La cosa assurda è che vengono in migliaia qui come clandestini e poi noi... non possiamo andare in certi paesi". Secondo il segretario federale, i nigeriani non avevano capito che "volevamo portare lì sviluppo e investimenti". "Peccato - ha chiosato - saremo più fortunati la prossima volta".

Lo sguardo di Salvini non è limitato ai confini italiani. Se da una parte torna a bombardare il governo ("Semmai dovessi fare la fine di Matteo Renzi difendendo l’indifendibile, ricoveratemi"), dall'altra entra a gamba tesa sulla politica estera. Sempre dai microfoni di Radio Padania, bersaglia papa Francesco: "arla alle anime e probabilmente ha ragione a dire che i muri cadranno ma cadranno solo quando ci saranno limiti e regole. Non si risolve il problema immigrazione - aggiunge - invitando le parrocchie e le famiglie a prendersi immigrati in casa". E, proprio per porre un freno all'immigrazione incontrollata che dal fronte siriano arriva lungo la rotta balcanica, chiede un impegno militare maggiore contro lo Stato islamico: "Renzi ha detto di no agli interventi militare in Siria: è un senza palle. Io sono sempre per il dialogo, ma non con i tagliagole, in Siria e in Libia bisogna intervenire con le armi, militarmente e massicciamente".

Salvini stava lavorando da mesi a una missione di quattro giorni in Nigeria, fissata a partire da domani, per dimostrare che si possono "aiutare a casa loro" gli immigrati che vengono in Italia. "Avremmo voluto andare a testimoniare la solidarietà vera e concreta", spiega il segretario della Lega aggiungendo che il visto sarebbe stato negato "a tutti" i componenti della delegazione, formata da "imprenditori e assessori regionali" del Nord. "Il dubbio - continua - è che essendo stata organizzata la missione dalla Lega per portare sviluppo, a qualcuno dava fastidio". Salvini è molto rammaricato di non aver "potuto concretizzare l’aiutiamoli a casa loro", ma assicura di essere già al lavoro per organizzare altre missioni in Paesi come il Marocco.

Per quanto riguarda la politica interna, Salvini lancia un nuovo nome nella mischia per il dopo Ignazio Marino. Solo ieri il candidato che avrebbe potuto unire il centrodestra sembrava essere Giorgia Meloni.

Oggi, invece, il leader lumbard lancia Souad Sbai. "Non mi dispiacerebbe vederla sindaco - dice con franchezza - una parlamentare che si occupa di diritti delle donne e che lotta contro la violenza islamica da anni".

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