Nessuna ipotesi di un incremento delle spese militari sarebbe all'orizzonte, almeno stando alle dichiarazioni rilasciate da Giuseppe Conte in occasione dell'incontro avvenuto quest'oggi con una delegazione dei sindacati.
Con la pesante crisi economica in atto, conseguenza anche del contraccolpo delle sanzioni economiche comminate alla Russia, sarebbe - a detta di Conte - un'ipotesi pressoché impossibile da proporre agli italiani. "Con quale faccia con carobollette e carobenzina diciamo ai cittadini che ora bisogna dedicarsi alle spese militari?", dichiara infatti il leader del M5S. "Possiamo dirlo mentre in Sanità rimandiamo 1 milione di interventi e 20 mln esami diagnostici?".
"Sugli adempimenti siamo sotto la soglia in compagnia di altri Paesi", prosegue Conte, "nessuno dice che gli impegni non debbano essere mantenuti e rispettati, ma le politiche di welfare per lavoratori e cittadini non possono essere emarginate o posticipate rispetto a un indirizzo politico che, anche sulla scia emotiva, vorrebbe rilanciare immediati e cospicui investimenti militari".
Insomma, i problemi del Paese sono ben altri. Per quanto concerne le spese da dedicare alla difesa è sufficiente una razionalizzazione delle stesse, non una loro moltiplicazione, spiega ancora l'ex presidente del Consiglio. Una posizione che sarebbe perfettamente condivisa anche dalle associazioni sindacali che hanno partecipato all'incontro odierno, le quali hanno soprattutto insistito sulla questione dell'importanza di un nuovo scostamento di bilancio in grado di arginare la crisi economica in atto. "Dopo il Def", rassicura Conte rivolgendosi ai suoi interlocutori, "ci troveremo ragionevolmente a fare uno scostamento di bilancio".
La soddisfazione dei sindacati
A conclusione del meeting, le delegazioni sindacali parlano di un "incontro utile". "Abbiamo affrontato una serie di temi, quelli dell'emergenza a partire da bollette ed extraprofitti alle risposte alle famiglie e ai lavoratori, ma anche quelli di prospettiva", dichiara Gianna Fracassi, vicesegretario generale della Cgil, come riportato da Ansa."Due temi sui quali c'è disponibilità a rivedersi già la settimana prossima" precisa Fracassi, "il primo è il Def perché saranno delineate lì alcune scelte, e l'altro è la partecipazione".
Da tempo i principali sindacati, ovvero Cgil, Cisl e Uil, richiedono un urgente confronto con la presidenza del Consiglio per poter affrontare il delicato problema del lavoro, spiega il vicesegretario.
"Abbiamo bisogno di affrontare questo passaggio molto difficile per lavoratori e pensionati insieme", aggiunge ancora, con lo scopo di ottenere"risposte concrete sul versante fiscale, sulla precarietà del lavoro, nuove politiche industriali e sulle questioni previdenziali". "Vorremmo, a partire anche dal confronto con un partito di questo governo, che si aprisse il confronto con il governo", conclude Fracassi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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