"Noi sovranisti contro i burocrati Ue, vera élite centralista"

Il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara: "Non siamo contro l'Europa ma vogliamo eliminare quei vincoli assurdi che la paralizzano"

"Noi sovranisti contro i burocrati Ue, vera élite centralista"

Due giorni di dibattiti. Più il ciclone Musk da Washington. «È la rivoluzione culturale della Lega che va avanti, in Italia e in Europa - spiega Giuseppe Valditara, ministro dell'Istruzione - . Tutti gli interventi hanno messo in evidenza il valore della libertà».

Il coraggio della libertà, era il titolo della manifestazione. Una bella frase, ma in pratica?

«È appunto quella rivoluzione che mette al centro la persona, con lo Stato al suo servizio, la difesa della proprietà e dell'iniziativa economica privata contro tasse e burocrazia, il principio della sussidiarietà, il federalismo e l'autonomia. Una rivoluzione profonda, in un paese in cui si sente ancora la zavorra dell'ideologia di sinistra, una rivoluzione del buonsenso».

Il sovranismo?

«È l'affermazione del principio cardine della nostra Costituzione: la sovranità popolare. È l'affermazione della democrazia contro l'autocrazia delle élite».

Quali élite?

«L'élite dei burocrati che spadroneggia a Bruxelles. L'élite di chi vorrebbe i giudici superiori alle leggi, e rinvio in proposito a quello che scriveva Pietro Verri. L'élite tecnocratica che ha portato l'Europa sui binari del declino. L'élite centralista che soffoca i territori. La Lega porta la voce concreta delle comunità e dei territori a Roma e Bruxelles».

Ma siete contro l'Europa?

«No, vogliamo eliminare quell'eccesso di regole, quei vincoli assurdi, quei dazi interni che paralizzano il nostro sviluppo. Che la Lega voglia sfasciare l'Europa è una caricatura deformata».

Stiamo assistendo a molti ripensamenti fra gli europeisti senza se e senza ma

«Ora cominciano a riconoscere che quel che dicevamo era giusto. Giuste, anzi sacrosante le critiche dure al Green Deal, al modo in cui sono stati mandati allo sbaraglio interi settori industriali, a partire dal comparto dell'automotive, alle tante follie prodotte in questi anni da chi guardava all'ideologia e non alla realtà. Ecco, la Lega vuole governare la realtà, non dare retta al politically correct. Noi vogliamo uno Stato autorevole ma snello, un'Europa che in base al principio di sussidiarietà si occupi efficacemente di poche cose, senza soffocare lo sviluppo dei territori e delle nazioni».

I dazi?

«La strada è quella indicata da Musk sabato. Zero dazi reciproci e una zona di libero scambio fra Usa ed Europa».

Insomma, chi rappresenta questa Lega?

«La maggioranza morale del Paese, quella che lavora e produce, quella che ogni mattina si alza e si rimbocca le maniche per mandare avanti la propria famiglia e il Paese, quella che vuole crescita e sicurezza».

La scuola?

«Andiamo nella stessa direzione, cerchiamo di portare l'istruzione fuori dai fumi tossici del '68».

Che scuola è quella tratteggiata da Valditara?

«Anzitutto è una scuola che insegna il rispetto, l'educazione, l'impegno, la responsabilità. Ci sono stati inquietanti e ripetuti episodi di delegittimazione degli insegnanti. Ne racconto uno per tutti: il professore si accorge che uno studente ha il cellulare acceso in classe, durante la lezione, e gli chiede di spegnerlo. Lui dice di no e anzi contrattacca: Lei non ha nessun titolo per dirmi cosa devo fare. L'insegnante giustamente si arrabbia e gli chiede di spegnere il telefono. Quello per tutta risposta si alza, va alla cattedra e con un pugno gli spacca il setto nasale. Capisce?».

Un quadro sconfortante.

«Si, ma a sinistra giudicano repressive le sanzioni di bulli e violenti. Arrivano a definire cattivismo sostenere che chi sfascia la propria scuola deve rispondere di ciò che ha fatto».

La dipingono come uno sceriffo?

«No, ripristino legalità e civiltà. Se un genitore picchia un docente, presto scatterà l'arresto in flagranza e in quasi flagranza. Abbiamo già approvato le sanzioni economiche per chi aggredisce un professore o un preside. Alcuni teppisti hanno devastato l'istituto Gullace di Roma che è stato dato alle fiamme, con due milioni di euro di danni. Chi sarà individuato, dovrà pagare. Chi rompe paga, altrimenti a pagare sono tutti i cittadini. E poi abbiamo previsto le attività di cittadinanza solidale: chi picchia un compagno di classe oggi viene sospeso e se ne sta a casa, dal prossimo anno scolastico dovrà dedicare il proprio tempo al prossimo. Magari pulendo il giardino della scuola, oppure impegnandosi per distribuire i pasti in qualche mensa per poveri, o assistendo gli anziani in una casa di riposo o lavorando in un ospedale. Certo, non resterà con le braccia conserte a far nulla».

E le materie?

«Le linee sono quelle che ho anticipato proprio in un'intervista al Giornale. Recupero della sintassi e della grammatica, al posto della pedagogia dello spontaneismo espressivo. Valorizzazione del corsivo, le poesie a memoria, i riassunti. E poi, la musica, l'epica, la storia dell'Occidente e dell'Italia».

Il latino?

«Certo, il latino tornerà dal prossimo anno, sarà opzionale ma curricolare».

Davvero il voto in condotta peserà di più?

«La condotta è importante, richiama al senso di responsabilità, alla esistenza di doveri accanto ai diritti e senza doveri non esiste una cultura del rispetto verso gli altri e verso i beni pubblici. Il voto di condotta farà media e inciderà sul voto finale alla maturità».

Ultima domanda: la piaga dei femminicidi pare inarrestabile. Cosa può fare il ministro dell'Istruzione per fermare questa spirale di sangue?

«Le linee guida sull'educazione civica sono state ripensate proprio in questa chiave. Per la prima volta abbiamo introdotto, come obiettivo di apprendimento, l'educazione al rispetto della donna, cioè a relazioni corrette. Gli studenti saranno protagonisti con il metodo del peer tutoring. Chiederemo alle scuole di fare una relazione sulle attività svolte e di darci un riscontro sui risultati raggiunti.

La scuola deve insegnare a vivere in armonia con gli altri, costruendo un ambiente sereno che valorizzi i talenti di ogni studente, costruisca percorsi di formazione capaci di garantire un inserimento rapido e soddisfacente nel mondo lavorativo e scoraggi ogni forma di violenza e bullismo».

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