"Non c'è spazio per i nostalgici del fascismo"

Linea dura della Meloni: "Arrabbiata con Fidanza, vanno evitati certi ambienti"

"Non c'è spazio per i nostalgici del fascismo"

«Sarò implacabile e voglio essere chiarissima, in Fratelli d'Italia non c'è spazio per atteggiamenti nostalgici del fascismo, per ipotesi di razzismo e antisemitismo, sono lontani anni luce dal nostro dna». La leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni lo ha scritto chiaramente in una mail inviata ieri ai dirigenti del partito, da diffondere a eletti e militanti, e lo ha ribadito ieri a Dritto e rovescio su Rete Quattro. Un lungo sfogo dopo l'inchiesta di Fanpage sulla «Lobby nera» e l'inchiesta sui presunti finanziamenti illeciti per la campagna milanese che vede indagato l'eurodeputato Carlo Fidanza, già autosospeso. «Aspetto fiduciosa che Fanpage mi si consegni le 100 ore di girato - ha insistito - o che la magistratura faccia il suo corso, perché c'è anche un'indagine aperta. Ci vorrà tempo purtroppo. Chiedo la verità per poter agire di conseguenza, ma non capisco perché questa cosa sia stata fatta con questi modi e questi tempi. Dai diretti interessati so che le cose non sono proprio andate come sembra». Il primo servizio dell'inchiesta è stato mandato in onda da Piazzapulita su La7 a due giorni dal voto. «La prima cosa che ho detto a Fidanza è stata come ti viene in mente?. Ero stata chiarissima - riferisce Meloni - sui rapporti che non si devono avere con determinati ambienti. Su questo tema io sono estremamente rigida. Fdi è un partito che guarda avanti. Atteggiamenti nostalgici, cose folkloristiche e imbecillità sono incompatibili con la storia di un partito serio come il nostro».

Mi fa «arrabbiare - insiste la Meloni - che Fidanza abbia contravvenuto a un'indicazione che avevo dato e lui lo sa bene. Vorrei parlare dei problemi degli italiani e sono costretta a difendermi, anche per la stupidità delle scelte di alcuni dirigenti ed esponenti di Fdi». Sui presunti fondi neri, «Carlo nega che sia avvenuta qualunque forma di illegalità - sottolinea -, dice di aver usato parole sbagliate, ma c'è un'indagine in corso e non voglio fare errori, il tema è delicato». Sottolinea invece che l'altro indagato, Jonghi Lavarini (detto il «Barone Nero») «non è il plenipotenziario di Fdi come vogliono far sembrare sulla base di una cena con Fidanza. C'è una gerarchia ben definita a capo della quale c'è la sottoscritta. Non ci sono ambienti esterni che decidono per noi». Respinge al mittente le accuse del centrosinistra. «La morale dal Pd non me la faccio fare, da chi va a braccetto ed esalta un condannato in primo grado a 13 anni per reati come associazione a delinquere perché si fregava i soldi degli immigrati per farci gli affari suoi (Mimmo Lucano, ndr) o terroristi come Cesare Battisti». Corrado Formigli aveva invitato ieri Meloni a La7 per la nuova puntata: «Ha preferito andare da Del Debbio. Vada dove vuole, siamo in un paese libero» il commento secco del conduttore.

Sull'inchiesta di Fanpage,

realizzata da un giornalista introdotto per tre anni negli ambienti della destra sotto falsa identità, ieri è intervenuta duramente l'Osservatorio delle Camere penali: «Non è giornalismo d'inchiesta ma un'indagine privata».

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