L'ammucchiata selvaggia adesso non piace più. Questione di scelte, certo, ma anche di calcoli strettamente politici. L'effetto di un rinnovato campo largo a sinistra, infatti, è quello di una progressiva erosione dei partiti chiamati a prendervi parte: lo deve aver capito Carlo Calenda, che nelle scorse ore ha risposto picche alla proposta di una grande coalizione anti-centrodestra avanzata da Andrea Orlando per il post voto. Pur di tenere aperti i giochi per il Pd, infatti, il ministro del Lavoro aveva prospettato l'ipetesi di un rassemblement di governo "dal terzo polo ai Cinque Stelle", senza però consultare gli ipotetici partner dell'operazione.
A bocciare l'idea di Orlando, che si era di fatto smarcato dalla linea del segretario Letta, è stato il leader di Azione Carlo Calenda. In qualità di frontman del terzo polo, l'ex ministro ha stroncato su Twitter le velleità dell'esponente dem. "Non ci pensare proprio", ha scritto il capofila dei centristi, per poi individuare almeno due buone ragioni per quel diniego. Primo: "Come noto siamo di destra per la sinistra". Secondo: "Il M5S per noi non esiste". Così Orlando si è ritrovato con il cerino in mano, nonostante quel suo sforzo di immaginare un'ancora di salvezza per il centrosinistra. "Si può formare una maggioranza per governare alternativa a quella di centrodestra", aveva argomentato il ministro, rendendosi probabilmente conto delle scarse chance di affermazione dell'attuale coalizione trainata dal Pd.
Non ci pensare proprio. 1) come noto siamo di destra per la sinistra. 2) il M5S per noi non esiste. pic.twitter.com/UB8w11LGSQ
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) September 12, 2022
A stretto giro sarebbe poi arrivata un'ulteriore chiusura: quella del presidente 5S Giuseppe Conte. Orlando - ha affermato l'ex premier - "fa i conti senza l’oste". Poi, il capo dei grillini ha aggiunto: "Questa proposta non ha alcun senso in queste condizioni e in questa situazione, con dei vertici del Pd che hanno commesso un errore così grave, e poi hanno creato una prospettiva così nera con tutto il male da una parte e il bene dall'altra nella loro campagna elettorale. Posso assicurare che chi vota 5 stelle non vota ammucchiate". Per i dem un ulteriore schiaffo, peraltro proprio da quei pentastellati coi quali già c'era stato un fallimentare esperimento di campo largo.
Per ora, il tentativo dem di
preparare lo scenario post-voto sempre essersi arenato prima ancora di partire, con l'implicito effetto di aver svelato le preoccupazioni che già inizierebbero a serpeggiare a sinistra a meno di quindici giorni dalle elezioni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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