«Non esiste un piano B, a meno che non lo decida Silvio Berlusconi. Oggi ci sono tutte le condizioni per raggiungere l'obiettivo della sua elezione a presidente della Repubblica. il centrodestra è unito come non mai e il dialogo con le altre forze politiche è davvero possibile».
Onorevole Lorenzo Cesa, la linea dell'Udc è chiara da tempo: il candidato per il Quirinale è Silvio Berlusconi. Quali sono le vostre motivazioni?
«Credo ci sia un dovere di correttezza, solidarietà e riconoscenza nei confronti di colui che ha creato un'area politica, ha fondato il centrodestra e lo ha guidato negli ultimi 25 anni. Questa persona si chiama Silvio Berlusconi. Abbiamo sempre detto che se sceglierà di candidarsi lo sosterremo fino in fondo e, qualora non dovessero esserci le condizioni, daremo a lui la possibilità di indicare una soluzione alternativa che veda il coinvolgimento di tutte le forze politiche e che possa rappresentare tutti gli italiani. Ma credo che oggi ci siano le condizioni per ottenere un sostegno anche superiore alle aspettative, innanzitutto da parte dell'area dei moderati».
Oggi andrà in scena il vertice del centrodestra in cui si farà chiarezza sulla candidatura di Berlusconi. Cosa si aspetta?
«Ho la certezza che si sarà una assoluta unità e una grande coesione, mai così forte come oggi. In passato ci sono sempre stati franchi tiratori e votanti che si sono tirati indietro nel segreto dell'urna. Sono sicuro che questo non accadrà tra chi oggi milita nel centrodestra, il clima e i segnali sono ottimi e c'è la volontà di arrivare a un riconoscimento importante per il leader storico della nostra coalizione».
Si aspetta un appoggio convinto anche da Coraggio Italia?
«Sono convinto che anche da parte loro ci sarà una piena condivisione, provengono dalla nostra area e hanno condiviso la nostra storia. Il punto è che poi da domani bisognerà lavorare per un allargamento del campo».
In quale modo?
«Credo sia necessario un dialogo con le persone di buona volontà di tutte le forze politiche, bisogna aprire un confronto facendo comprendere le opportunità che derivano da questa candidatura».
A quali forze politiche pensa?
«In primis al Gruppo Misto, è una componente consistente e le condizioni per un confronto serio ci sono. Non serve avere per forza l'unanimità, non c'è mai stata neppure in passato. Ma bisogna far capire che si lavora a un progetto per l'unità del Paese».
Esiste un piano B rispetto alla candidatura Berlusconi?
«In questo momento non esiste alcun piano B. C'è un piano A che si chiama Silvio Berlusconi. Punto e a capo».
Berlusconi ha le caratteristiche per essere un buon presidente della Repubblica?
«Ne sono convinto. Lo conosco da tanti anni, l'ho visto in azione in Europa, è una personalità autorevole e carismatica, è stimato dalle cancellerie internazionali, non solo all'interno del Partito Popolare Europeo ed è persona che per la sua statura e la sua storia personale può offrire un grande contributo al Paese. Chi lo descrive come elemento divisivo proietta su di lui le caratteristiche di altri, magari dei suoi oppositori, di chi lo ha elevato a bersaglio. Al contrario chi ha avuto modo di dialogare con lui sa perfettamente che parliamo di una persona moderata con un tratto accentuato di cortesia e umanità.
Sono assolutamente convinto che potrebbe svolgere l'incarico di presidente della Repubblica in maniera ottimale e nell'interesse di tutti gli italiani, aiutando il Paese a vivere una sua pacificazione interna e a rilanciare un'idea della politica fatta più di confronto che di contrapposizione fine a se stessa».
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