"Non ha regolarizzato i rider". Glovo multata per 79 milioni

Stangata per l'azienda di delivery che annuncia ricorso. La legge iberica impone l'assunzione per i fattorini

"Non ha regolarizzato i rider". Glovo multata per 79 milioni

Una consegna così salata non si era mai vista. Ma la piattaforma di consegne Glovo non l'ha applicata, questa volta l'ha subita. L'azienda è stata infatti sanzionata per 79 milioni di euro dall'ispettorato del lavoro spagnolo per aver violato la cosiddetta «Legge Rider», ovvero per non aver regolarizzato 10.614 lavoratori, inquadrati come autonomi anziché come dipendenti nelle aree operative di Barcellona e Valencia. Facendo intendere che non sarà l'ultimo provvedimento pesante nei confronti dell'azienda. «Glovo ha violato i diritti fondamentali dei lavoratori. Siamo di fronte a dei falsi autonomi e il peso della legge ricadrà su questa azienda», ha tuonato la ministra del Lavoro Yolanda Díaz.

Secondo la ministra, le violazioni sarebbero anche altre. La compagnia di delivery avrebbe infatti anche tentato di ostacolare le indagini governative: «Sta facendo ostruzione nei confronti degli ispettori del lavoro, e questo è molto grave in uno Stato sociale, democratico e di diritto in cui le aziende devono rispettare la legge», ha aggiunto, spiegando così l'ulteriore sanzione da 2.500 euro per ostruzione alla giustizia, con l'ispettorato del lavoro che specifica come sia stato chiarito che «Glovo non è una mera intermediaria nell'appalto di servizi tra imprese e distributori, bensì fornisce servizi di consegna e corriere ponendo le condizioni essenziali per l'erogazione di tale servizio».

Una bomba, nel Paese che più ha preso di petto la questione occupazionale e dei diritti dei rider. La Spagna è infatti il primo paese al mondo in cui è stato deciso per legge che le aziende di consegne a domicilio debbano assumere i rider con contratti da lavoratori dipendenti. La legge, che prevede anche che lavoratori e sindacati abbiano diritto a conoscere gli algoritmi utilizzati per valutare il lavoro o assegnare le mansioni, è stata approvata nell'agosto del 2021 dopo una contrattazione durata mesi con sindacati di categoria e i datori di lavoro. Ma secondo la Diaz, nell'ultimo anno e mezzo Glovo si sarebbe rifiutata di offrire i contratti stabiliti.

Glovo è una delle principali società al mondo di consegne a domicilio. Fondata nel 2015 proprio a Barcellona, è stata acquisita in maggioranza dalla multinazionale tedesca Delivery Hero. E, ovviamente, non ci sta e annuncia ricorso. Secondo l'azienda la sanzione non è correlata alla cosiddetta «Legge Rider», poiché il periodo ispezionato sarebbe quello tra il 2018 all'agosto 2021, ovvero prima dell'entrata in vigore. Inoltre Glovo ha parlato di «delibera unilaterale, che implica una proposta ispettiva, contro la quale la società deve presentare le proprie allegazioni», promettendo quindi battaglia legale.

Ma il caos non riguarda soltanto l'aspetto legale. C'è molto fermento infatti anche tra i rider. Se molti fattorini si sentono tutelati dal provvedimento di legge e non vedono l'ora di firmare il loro contratto da dipendenti per avere finalmente maggiori garanzie e prospettive, sono in molti quelli che protestano, spiegando che il rimanere autonomi sia per loro un vantaggio sia per quanto riguarda la libertà da vincoli, sia perché permetterebbe di guadagnare cifre più alte.

Già lo scorso mese Glovo era stata sanzionata per 2,06 milioni di euro per non aver regolarizzato 351 rider tra Girona, Tarragona e Lleida. La compagnia spagnola sta affrontando ben 172 cause legali e ha ricevuto 54 procedimenti e 28 ispezioni da parte dell'ispettorato del Lavoro. Non solo. L'anno scorso le perdite per Glovo sono state 474 milioni di euro mentre un anno prima, grazie alla pandemia e al lockdown, erano state di 83 milioni.

Nel 2022 la società ha già previsto perdite per 300 milioni, ovviamente al netto delle sanzioni. Se dalla Spagna la linea dura contagerà anche il resto dell'Europa, la mazzata per l'azienda degli zainetti gialli potrebbe essere ben peggiore.

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