E alla fine ha sempre ragione il caro vecchio Marshall McLuhan. Il sociologo canadese che ha teorizzato il «villaggio globale», il mondo reso minuscolo dalla comunicazione in tempo reale grazie all'uso dei satelliti, ed era il 1968 una trentina d'anni prima del web. Un anno prima è sempre sua la teoria che spiega come «il mezzo è il messaggio». Per un errore di stampa il titolo del pamphlet venne pubblicato come «il mezzo è il massaggio». In inglese massage invece di message. Lo studioso della comunicazione scelse di non cambiare perché così poteva veicolare quattro significati diversi: massaggio e messaggio, ma anche era delle masse (mass age) o era del caos (mess age).
Con la comunicazione accade spesso. Va presa con le pinze e maneggiata con cura. Di certo non va nascosta o taciuta. È il caso del bollettino giornaliero dei contagi, redatto prima dalla Protezione civile e poi dall'Iss con le informazioni raccolte da tutte le regioni italiane, e pubblicato ogni pomeriggio dalla fine di febbraio 2020. La corrente bassettiana, genovese d'origine, spiccia nei concetti e pratica nell'applicazione, vorrebbe abolirlo. Un bel colpo di spugna e via. Basta con tutti questi numeri giornalieri che - è la tesi - generano confusione, creano ansia e non aiutano la comprensione del fenomeno. Anzi, spesso la complicano. Lasciamo gestire tutti i dati agli scienziati.
Non confondiamo il mezzo con il messaggio. I dati contenuti nel bollettino (il messaggio), quel foglio Excel con le caselle colorate suddivise per regione, possono essere usati per generare ansia. Aperture dei siti internet e dei telegiornali usate per restituire un Paese sotto scacco del virus. E questo sicuramente è un difetto nella comunicazione. Ma il bollettino (il mezzo) è la bussola usata per orientarsi in una pandemia come quella che sta sconvolgendo la nostra vita da due anni. Potrà essere aggiornato nella forma, utilizzando nuovi indicatori che «centrano» maggiormente le problematiche attuali del coronavirus. Via gli asintomatici, usare solo i ricoveri per Covid e non con Covid. Qualsiasi proposta possa aiutare a «sgrezzare» i dati sarà ben accetta. Quello a cui non si può rinunciare nell'occhio del ciclone della quarta ondata è un bollettino che orienti scienziati e cittadini comuni. Che, se adeguatamente informati su un boom di casi positivi, magari sceglieranno di tenere comportamenti più prudenti o di ridurre le occasioni di vita sociale. Non ci ha rinunciato nessun Paese al mondo.
Anche la Spagna, molto «laica» nell'approccio a virus e contagi, ha scelto di abolire il report giornaliero (per adottarne uno settimanale) ma solo lontano dalle ondate. Di certo non ora. Non ci serve un massaggio, ma un messaggio.
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