Coraggio Italia sta cercando la quadra al proprio interno. Se qualche giorno fa il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro si è augurato il trasloco di Mario Draghi al Colle, il governatore ligure Giovanni Toti ha ribadito che il candidato per il Quirinale, nel caso esistessero le condizioni, sarà Silvio Berlusconi.
I fattori in campo, nel contesto di una formazione politica che si appresta a definire se stessa, sono almeno tre: il perimetro partitico da provare ad occupare, la provenienza culturale dei vari esponenti e la prospettiva della legislatura, che può finire o no a seconda di chi succederà a Sergio Mattarella.
"Vedremo se Berlusconi ufficializzerà una sua disponibilità per il Quirinale: non l'ho inventata io la candidatura di Berlusconi. Ha tutto il mio affetto e il mio voto se sarà candidato lo avrà sicuramente, ma bisogna capire se ci sono le condizioni", ha ribadito Giovanni Toti, così come riporta l'Agi.
L'intervista che Emilio Carelli ha rilasciato a Repubblica ha scosso più di qualche coscienza: in Coraggio Italia non concordano tutti sul fatto che il nome di Berlusconi, in caso, debba passare da "un accordo tra tutti i partiti".
C'è chi pensa che la sfida per il Colle si debba giocare tenendo unito il centrodestra che può vantare la maggioranza relativa. L'assemblea del 13, in questo senso, sarà decisiva: sarà quello l'appuntamento in cui i "grandi elettori" di Coraggio Italia prenderanno una decisione sia sull'eventuale costituzione di una federazione di centro capace di guardare al renzismo e ad Italia Viva (è uno schema che alcuni ventilano) sia sulla linea per la partita del Quirinale.
Il senatore Gaetano Quagliariello sembra tra coloro che vogliono restare in un alveo preciso: "Mercoledì ci sarà una riunione dei nostri 33 grandi elettori - premette al Giornale.it - . Ne uscirà una linea unitaria e non sarà una linea di pregiudiziale rottura con il centrodestra". Più esplicito il senatore Massimo Berutti che sempre a noi dichiara: "Nessuno di noi ha pregiudiziali nei confronti del presidente Berlusconi - fa presente - men che meno io". Poi il messaggio al resto del partito: "Discuteremo gli scenari e porteremo le nostre conclusioni, in primis nell'ambito del centrodestra. Ci pare affrettato - chiosa - tirare conclusioni". Se non è un messaggio ai dubbiosi sul da farsi per il Colle, magari anche a Carelli che proviene dal MoVimento 5 Stelle, cos'è?
L'onorevole Michela Biancofiore, ancora, ha detto senza mezzi termini che sarebbe preferibile che il premier in carica continuasse a svolgere il suo lavoro ma non solo: "Berlusconi non va mai sottovalutato - afferma - . Io sono di centrodestra e conosco le capacità di una personalità come quella dell'ex presidente del Consiglio". E ancora su Draghi: "Spero rimanga presidente del Consiglio. Siamo in una fase emergenziale e l'Italia tutta ha bisogno di lui". Anche perché, nel caso in cui il premier dovesse trasferirsi al Quirinale, verrebbero meno le ragioni di questo governo: "Un conto è un governo di unità nazionale - chiosa la Biancofiore - . Io - ribadisce - sono di centrodestra".
Coraggio Italia è un partito
politico che alcuni organi di stampa danno convinto su Mario Draghi. Ma la situazione appare caotica: una parte maggioritaria della formazione continua a riferirsi al centrodestra come coalizione di riferimento.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.