Roma - Onorevole Ignazio La Russa, Fratelli d'Italia ha appena dato il suo contributo per una nuova legge elettorale. Quali sono i punti cardine?
«Si parte dall'Italicum esistente ma si elimina il ballottaggio, si eliminano - in parte - i capilista bloccati, si assegna un premio di maggioranza alla coalizione, si ammette il proporzionale puro se nessuno raggiunge la quota del 37%».
Sembra uno sforzo per accontentare tutti.
«Infatti è così. Non è la proposta ideale per Fratelli d'Italia ma è una bozza che può soddisfare tutti o, se vogliamo, che può non scontentare nessuno».
Vediamo nel dettaglio?
«A noi interessano le preferenze. Però prevediamo anche un listino da cui si può attingere per una quota non superiore al 50% dell'eventuale premio di maggioranza».
A Berlusconi però interessa il proporzionale...
«Nella proposta c'è perché il premio di governabilità scatterebbe per la coalizione o la lista che raggiunge il 37%. Se però nessuno raggiunge questa soglia la distribuzione dei seggi avverrebbe con il proporzionale puro».
E così non si escluderebbero le larghe intese, giusto?
«Esatto. E poi la vera novità è che il premio di governabilità, al Senato, verrebbe assegnato alla coalizione vincente nella singola regione a condizione che la lista o la coalizione risulti vincente anche a livello nazionale».
La ratio qual è?
«Questa novità consentirebbe di aumentare l'omogeneità del risultato al Senato con quello della Camera dei deputati. Così come auspicato pure dal capo dello Stato».
Perché proprio il 37%?
«La soglia non è casuale: corrisponde alla percentuale prevista dalla prima versione dell'Italicum. Quella, per intenderci, che andava bene sia al Pd sia a Forza Italia quando era in vigore il patto del Nazareno».
Clausole di sbarramento per evitare la proliferazione dei piccoli?
«Certo: 12% per le coalizioni, 6% per le liste singole e 3% per liste in coalizione».
Questa bozza è più che altro una correzione dell'Italicum. Uno dei motivi è che volete fare in fretta?
«Senza dubbio. Non vogliamo che la legge elettorale sia un alibi per andare alle calende greche. Auspichiamo che gli italiani si possano esprimere per scegliere da chi essere governati e, se si vuole, in un mese il Parlamento può approvare la nostra proposta. Abbiamo pure previsto che i collegi alla Camera rimangano i 100 già individuati così da non doverli ridisegnare».
Ecco, appunto. Ha detto «se si vuole». Si vuole?
«È una partita a poker nella quale Fratelli d'Italia dice vedo: ho appena mandato la bozza ai capigruppo di Forza Italia di Camera e Senato, Brunetta e Romani».
Risposta?
«Hanno detto che sono pronti a discuterne. Ovviamente insieme agli amici della Lega».
La proposta è rivolta agli alleati del centrodestra o anche al
Pd?«In primis è indirizzata agli alleati di Forza Italia e Lega perché il primo tentativo è quello di trovare un'intesa tra di noi. Poi, è chiaro, che l'intenzione è di trovare il nulla osta anche da parte del Pd».
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