"Il nuovo governo deve intervenire, a rischio 120mila imprese"

La prima richiesta di Confcommercio al nuovo governo è di "risolvere il problema drammatico del caro energia".

"Il nuovo governo deve intervenire, a rischio 120mila imprese"

La prima richiesta di Confcommercio al nuovo governo è di «risolvere il problema drammatico del caro energia». A dirlo è stato il presidente dell'associazione, Carlo Sangalli, ricordando che «sono a rischio 120mila imprese e 370mila posti di lavoro». «L'insopportabile caro energia resta la prima emergenza che va affrontata, soprattutto a livello europeo, con il Recovery fund e il controllo del prezzo di gas ed elettricità», ha aggiunto Sangalli a margine di un incontro in collaborazione con Bankitalia. Secondo Via Nazionale la crescita del Pil italiano nel 2022 non sarà così diversa da quanto previsto nel bollettino di luglio ma, di fronte all'attuale scenario, il nostro Paese entrerà più debole nel 2023, non necessariamente in recessione ma con una crescita molto più moderata, per avere poi una ripresa nel 2024.

Non lasciano peraltro ben sperare i dati Istat che stima vendite al dettaglio in calo ad agosto rispetto al mese precedente (-0,4% in valore e -1,1% in volume). Una frenata che coinvolge sia i beni non alimentari (-0,3% in valore e -0,9% in volume) sia gli alimentari (-0,5% in valore e -1,4% in volume). Nel confronto annuo, le vendite aumentano del 4,3% in valore ma diminuiscono del 2,1% in volume.

«Come temuto, la perdita di reddito» indotta dall'inflazione ha spinto le famiglie ad assumere, già nei mesi estivi, «atteggiamenti più prudenti» verso i consumi, ha sottolineato con toni preoccupati l'Ufficio studi Confcommercio aggiungendo che il calo di agosto «consolida i segnali di peggioramento del quadro economico».

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