Nuovo scambio di prigionieri. E tornano a casa pure 24 bambini

C'è anche una guardia di frontiera della acciaieria Azovstal di Mariupol, che ha perso il marito in guerra, tra i prigionieri che stanno tornando in Ucraina nello scambio effettuato ieri fra Mosca e Kiev

Nuovo scambio di prigionieri. E tornano a casa pure 24 bambini

C'è anche una guardia di frontiera della acciaieria Azovstal di Mariupol, che ha perso il marito in guerra, tra i prigionieri che stanno tornando in Ucraina nello scambio effettuato ieri fra Mosca e Kiev. Si tratta di Valeria Karpylenko e il suo volto è visibile nei video rilasciati dal governo ucraino. Karpylenko ha combattuto al fianco del marito nell'acciaieria di Azovstal assediata. Il 5 maggio del 2022, i due si sono sposati in un bunker di Azovstal, ma solo tre giorni dopo l'uomo è stato ucciso, secondo quanto detto dalla stessa donna.

In base a quanto hanno riferito le autorità ucraine e russe, 106 soldati russi, «in pericolo di vita» per le loro condizioni mediche sono stati rilasciati e hanno fatto ritorno in patria a fronte di altri 100 soldati ucraini. «Si tratta di prigionieri di guerra, tra cui i difensori di Mariupol e Gostomel», ha fatto sapere il capo dell'ufficio del presidente ucraino Andriy Yermak. «Siamo riusciti a condurre un altro grande scambio di prigionieri. Stiamo riportando a casa 100 dei nostri, sono soldati, marinai, guardie di frontiera, guardie nazionali. Tra loro ci sono i difensori di Mariupol. Alcune persone sono rimaste gravemente ferite e sono malate», ha aggiunto. Al termine dell'ennesimo scambio di prigionieri, confermato anche dal Cremlino «al termine di un processo negoziale», Yermak ha spiegato che «faremo tutto il necessario affinché ognuno di loro riceva tutto l'aiuto necessario».

Un'altra buona notizie riguarda il ritorno a casa di ventiquattro bambini della regione di Kherson che erano trattenuti in Russia. Lo ha comunicato il governatore del Kherson Alexander Prokudin. «Guardate questi occhi felici. Altri 24 bambini sono finalmente a casa. Li ho incontrati a Kherson per parlare con loro e consegnare loro dei bei regali». Prokudin ha aggiunto che si è trattato di «una delle missioni di salvataggio più difficile: i russi hanno interrogato i bambini per 13 ore e poi li hanno costretti a partecipare a un servizio di propaganda.

Riusciremo a portare a casa tutti i bambini deportati», ha aggiunto. Il rapimento di bambini è proprio l'accusa per cui contro il presidente russo Vladimir Putin è stato spiccato un mandato di cattura dalla corte penale internazionale.

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