Il secondo intervento a sostegno dell'economia del governo Draghi dovrebbe essere approvato oggi in consiglio dei ministri. Dopo la fiducia della Camera al decreto Sostegni, arriva il bis per iniettare una seconda tranche di aiuti alle imprese e alle attività danneggiate dalla pandemia e dalle restrizioni. Un provvedimento da 40 miliardi che vede per la prima volta entrare nuovi criteri per l'erogazione dei sussidi a fondo perduto e misure per sostenere l'impatto della fine del blocco dei licenziamenti a partire da luglio.
Oltre al sostegno automatico sulla base della perdita di fatturato, imprese e partite Iva possono optare per il contributo a fondo perduto calcolato sulla base dei costi fissi e dei risultati di esercizio, con un saldo a luglio legato alle perdite reali riportate in bilancio. Un intervento da 4 miliardi, di cui tre derivanti dai risparmi di spesa del precedente decreto. Deciso l'intervento sul lavoro per attutire gli effetti della fine del congelamento dei licenziamenti: «Stiamo provando a costruire un set di strumenti che consenta di affrontare un passaggio delicato, al di là della data, quando l'economia tornerà alla sua dinamica ordinaria», ha detto il ministro Andrea Orlando. Nel pacchetto entra la decontribuzione per nuove assunzioni o rientri dalla cassa integrazione. Si ragiona sugli sgravi del 100% per incentivare contratti a tempo indeterminato legati alla formazione. Sgravi anche per i dipendenti che verranno riconfermati dopo il blocco dei licenziamenti e la fine della cassa Covid a ottobre nei settori del commercio e del turismo, quelli più penalizzati dalla pandemia. Per le aziende con lo sblocco dei licenziamenti a giugno e con un calo del 50% di fatturato, potrebbe essere previsto un contratto di solidarietà che porta la retribuzione al 70% a patto che l'azienda si impegni al mantenimento dei livelli occupazionali. Nel decreto entra anche il potenziamento del «contratto di espansione», oltre che l'intervento per evitare il decalage della Naspi.
Dovrebbero arrivare poi una proroga fino a settembre del Reddito di emergenza, 600 milioni ai Comuni per esentare dal pagamento della Tari gli esercizi commerciali che sono rimasti chiusi, e 2 miliardi per un credito d'imposta, da gennaio a maggio 2021, per gli affitti di bar, ristoranti, alberghi e negozi. Attese anche la proroga fino al 31 dicembre 2021 della moratoria sui crediti alle Pmi e della garanzia pubblica sui prestiti fino a fine anno.
La Cna denuncia che senza una proroga della moratoria sui prestiti oltre un'impresa su tre non sarebbe in grado di rispettare gli impegni e quasi la metà avrebbe molte difficoltà, secondo una rilevazione su oltre 5mila imprese di cui l'87% con meno di 10 addetti. La proroga della moratoria e della garanzia pubblica sui nuovi finanziamenti è «una misura necessaria per scongiurare l'esplosione di migliaia di casi di insolvenza». Previsto poi il rinnovo delle indennità a favore dei lavoratori stagionali. Entra anche lo slittamento a gennaio 2022 dell'entrata in vigore della plastic tax.
Si parla, inoltre, di un ritorno degli incentivi per l'acquisto di auto poco inquinanti.
Secondo alcune fonti - ha detto Gian Primo Quagliano, presidente del centro studi Promotor - il decreto Sostegni prevederebbe il rifinanziamento degli incentivi per l'acquisto di auto con emissioni di CO2 da 61 a 135 gr/km.
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