Ogongo ammette: "Le sardine sono manovrate"

L'ex sardina si scaglia contro Santori&Co: "Hanno sbagliato a schierarsi a sinistra, adesso in piazza ci sarà meno gente. Strumentalizzano la voglia di partecipare"

Foto dal profilo Facebook di Stephen Ogongo
Foto dal profilo Facebook di Stephen Ogongo

L'accusa è durissima, senza giri di parole. E arriva direttamente da una sardina, molto critica con i suoi compagni d'avventura: "Se per sardine intende il prodotto di marketing, garante dei salotti e delle élite, allora sì, sono manovrate". Queste le parole di Stephen Ogongo, che però precisa e difende i pesciolini che scendono in piazza: "Ma se si intende la gente che va in piazza, quelle non le manovra nessuno". Il movimento anti-Salvini ora deve fare i conti con le prime scissioni interne, che rivelano una fragilità e un senso di superiorità piuttosto evidente da parte dei singoli: "Quando ho lanciato le sardine di Roma non ho chiesto il permesso a Santori&Co. I bolognesi si sono aggregati dopo. Se le sardine sono un marchio registrato, come vogliono i fondatori, io mi sono auto espulso".

C'è dunque la possibilità che le sardine di Roma vadano avanti senza di lui: "Se saranno un club di amici che si inchinano al capo, fiancheggiando il Pd e, di nascosto, il suo candidato sindaco, andranno avanti senza di me. Se invece saranno un'organizzazione aperta io ci sarò". Ogongo poi è passato all'offensiva contro Mattia Santori e gli amici bolognesi: "Il loro principale errore è stato quello di aver schierato il movimento a sinistra. Non tutte le persone che hanno riempito piazza San Giovanni erano di sinistra".

"Meno gente in piazza"

La sardina era finita duramente sotto accusa per aver aperto a un confronto con Casapound: "Quell'intervista è stata travisata, per me il fascismo ha devastato l'Italia. Ma il mondo visto da Santori è il mondo di Peppone e Don Camillo, buoni contro cattivi e nessuno spazio per superare le divisioni inutili". Il giornalista ha poi commentato la foto scattata con i Benetton: "Andare dai Benetton è una scelta di campo. Sono l'esempio dello sfruttamento a uso privato di un bene pubblico e il fatto che l'incontro sia stato tenuto segreto dimostra che Santori e i suoi amici sapevano che stavano sbagliando".

Il 45enne ha smentito le voci sollevate circa la sua intenzione di fare carriera politica: "Se fosse vero mi incollerei a loro e avrei la strada spianata, invece di fare questa scelta controcorrente. E poi, quale carriera politica potrei fare se non sono nemmeno cittadino italiano?".

Ogongo infine, nell'intervista rilasciata al Corriere della Sera, ha lanciato un avvertimento in vista di domenica 16 febbraio, quando le sardine scenderanno in piazza a Roma: "Ci sarò e spero ci siano più cittadini possibili, perché chi scende in piazza non la pensa come Santori e i suoi. Loro strumentalizzano questa voglia di partecipare, molti lo hanno capito e si sono allontanati. Non me lo auguro, ma questa volta in piazza ci sarà meno gente".

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