Ok alla "anti-Ferragni": maximulte per chi truffa

Giro di vite sulla falsa beneficenza, controlli e sanzioni fino a 50mila euro. Chiara si accoda: "Lieta, servono regole"

Ok alla "anti-Ferragni": maximulte per chi truffa
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Il governo Meloni vara la stretta contro la falsa beneficenza. Un provvedimento snello, appena 5 articoli, con regole chiare per gli influencer, come Chiara Ferragni (nel tondo), che presteranno d'ora in avanti la propria immagine per le campagne commerciali con finalità benefiche. Il disegno di legge è stato approvato ieri in Consiglio dei ministri. Tre i pilastri su cui poggia la misura: sanzioni pesantissime, le multe possono arrivare fino a 50mila euro, trasparenza e controlli a tappeto. La prima novità: l'influencer e l'azienda avranno l'obbligo di comunicare all'all'Autorità garante della concorrenza e del mercato il termine entro cui sarà effettuato il versamento della quota destinata alla beneficenza. Periodo che in ogni caso non potrà superare i 90 giorni dall'avvio della campagna pubblicitaria.

Secondo punto: le sanzioni. In caso di violazioni delle norme sulla trasparenza e l'obbligo delle comunicazioni sui tempi del versamento l'Autorità può emettere multe da 5mila fino a 50mila euro. Ovviamente la misura della multa varierà in base all'estensione della campagna pubblicitaria.

Terza gamba del provvedimento saranno i controlli a tappeto che potranno essere disposti dall'Autorità. Dal testo emerge l'obbligo di indicare sui prodotti le finalità dei proventi e il destinatario della beneficenza, nonché l'importo o la quota destinati a quel fine, che devono essere anche comunicati all'Antitrust prima della commercializzazione. «Il ddl risponde ai principi di trasparenza che hanno sempre caratterizzato l'azione del nostro governo ed assicurare che l'informazione sia chiara e non ingannevole quando vengono commercializzati prodotti i cui proventi vadano ad iniziative solidaristiche. Tra le disposizioni, oltre a sanzioni fino a 50 mila euro, anche l'obbligo per i produttori di riportare sulle confezioni le informazioni tra le quali l'importo destinato alla beneficenza se predeterminato» - ha spiegato il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso. Il Ddl che ora sarà trasmesso al Parlamento incassa l'apprezzamento di Chiara Ferragni, finita nelle settimane scorso al centro della polemica per alcune campagne di beneficenza: «Sono lieta che il governo abbia voluto velocemente riempire un vuoto legislativo. Quanto mi è accaduto mi ha fatto comprendere come sia fondamentale disciplinare con regole chiare le attività di beneficenza abbinate alle iniziative commerciali». Piccata la replica di Codacons: «Dichiarazioni aberranti che dimostrano come l'influencer non abbia minimamente compreso la gravità delle sue azioni. La Ferragni farebbe meglio a tacere e a chiedere scusa agli italiani». Il provvedimento non riguarderà le attività di promozione, vendita e fornitura da parte di enti non commerciali ed enti appartenenti alle confessioni religiose.

Dal fronte della maggioranza Manlio Messina di Fdi commenta: «Era necessario un aumento dei controlli e un inasprimento delle pene adeguate verso chi si permette di approfittare dei più deboli sfruttando la propria notorietà per fini spregevoli come l'arricchimento personale. Ancora una volta il governo Meloni si dimostra attento ai problemi più attuali e tempestivo nell'affrontarli».

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